Mancano meno di quarant’otto ore al voto per il rinnovo di dieci amministrazioni comunali del Comprensorio Termini-Cefalù-Madonie.
Si voterà infatti a Termini Imerese, Cefalù, Blufi, Caccamo, Castellana Sicula, Castelbuono, Gangi, Isnello, Petralia Soprana e Sottana. Le urne rimarranno aperte dalle 7.00 del mattino alle 23.00 e poi di seguito ci sarà lo spoglio delle schede. La campagna elettorale si chiuderà alla mezzanotte di oggi e si è articolata ovunque con intensi dibattiti, polemiche più o meno calde, accuse e rilanci reciproci, scontri vari. Vediamo un po’ cosa succede nei vari comuni chiamati alle urne, partendo dal più grande di essi, Termini Imerese. Dopo le dimissioni rese la scorsa estate dall’ex sindaco Salvatore Burrafato, implicato in un’intricata vicenda giudiziaria di peculato ed abuso d’ufficio, la città arriva al voto con un quadro politico confuso, con cinque concorrenti e nessuno in grado di farcela al primo turno, avendo – ameno sulla carta – tutti lo stesso peso elettorale. Il Pd è diviso, con una parte (la componente che fa capo al senatore Lumia) in appoggio all’avvocato Pietro Sorce, ed altri due divisi tra il docente universitario Vincenzo Fasone (qui si trova l’area che fa capo all’ex deputato regionale Franco Piro) ed il bancario Pippo Preti. Per essi poi un rosario di liste civiche, dove si uniscono sinistra e destra, cattolici e laici. Nemmeno il centrodestra appare unito, con l’area che fa riferimento all’ex senatore An Antonio Battaglia che appoggia Fasone e gli altri (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini), uniti invece a sostegno dell’avvocato Francesco Giunta, rampollo dell’ex due volte primo cittadino Enzo, che spera tanto di bissare il successo del papà. Il ginecologo Armando Diliberto corre invece per il Movimento 5 stelle o, quanto meno, per una parte di esso, perché i consiglieri comunali uscenti (Sinatra e Salemi), il leader locale (Filippo Sunseri) ed altri questa volta sono rimasti a guardare, a causa di polemiche interne per chi dovesse rappresentare i pentastellati. A Cefalù la corsa riguarda quattro candidati. Oltre all’uscente Rosario Lapunzina, che chiede di essere riconfermato alla guida della città, per proseguire nel suo progetto, sono in corsa Fabrizio Piscitello, espressione del centrodestra, l’ex sindaco Pippo Guercio, appoggiato da liste civiche, ed il candidato pentastellato Giuseppe Provenza. Lapunzina, per dragare più voti, ha allargato la sua area di riferimento oltre il centrosinistra, coinvolgendo anche forze diverse. Piscitello mette insieme vari settori del centrodestra (del resto anche lui viene da tale area), vantando l’appoggio dell’ex primo cittadino e sottosegretario Simona Vicari, per adesso coinvolta nell’inchiesta sulle agevolazioni fiscali concesse al trasporto marittimo. Guercio, che è stato sindaco tra il 2007 ed il 2012, vuole riprovarci, mentre Provenza cerca di rappresentare il nuovo e la protesta, registrando il sostegno dei personaggi più in vista del movimento, come il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. Rischio centrosinistra a Castelbuono, diviso tra Lia Romé e l’ex sindaco Mario Cicero, che si ripresenta ai suoi concittadini dopo la sconfitta nella scorsa tornata elettorale. Ai due si affiancano il veterinario Vincenzo Allegra, appoggiato dalla lista Svolta popolare, ed il sindaco uscente Antonio Tumminello. A Gangi, poiché Giuseppe Ferrarello non ha più potuto presentarsi al voto, avendo esaurito i due mandati, è stato scelto al suo posto Francesco Migliazzo, già presidente del consiglio per dieci anni. Egli è l’unico candidato che è riuscito a raccogliere sotto la sua ala quasi utte le forze politiche cittadine, pure il Pd, e per questo non dovrebbe avere difficoltà a sedersi sulla poltrona di primo cittadino, avendo un rivale “pro forma” per permettere di andare comuque al voto, segno di una comunità solidale nel borgo più bello d’Italia. Una donna è scesa in campo a Castellana Sicula, Daniela Russo, già in giunta con l’uscente Pino Di Martino, e sostenuta dalla lista “Patto per Castellana”. Suoi sfidanti sono Angelo Pizzuto per “Castellana domani”, sul quale pende la spada di Damocle di una vicenda giudiziaria ancora non chiusa, e Francesco Calderaro, a capo dell’opposizione contro Di Martino. Tre i candidati sindaco a Caccamo. Il “sempreverde” Nicasio Di Cola, che dopo la pensione da medico, ritorna in politica, il vigile urbano (a Termini Imerese) Salvatore Comparetto, che ha coalizzato attorno a sè il centrodestra, ed Angela Sclafani, figlia del più noto imprenditore edile Salvatore. Mentre a Petralia Sottana abbiamo Leonardo Neglia, che “corre da solo”, per mancanza di avversari, essendo Giuseppe Polizzi solo un candidato “di comodo”, per evitare di invalidare le elezioni, a Petralia Soprana c’è uno scontro “vero” tra l’uscente Pietro Macaluso, che si ripresenta, e Francesco Gennaro, già vice sindaco del primo, con cui è entrato poi in rotta. Pino Mogavero non può più ripresentarsi ad Isnello, avendo ricoperto due mandati consecutivi, e così nel paese madonita la sfida sarà tra Maria Grisanti, già assessore comunale, e Marcello Catanzaro. A Blufi, infine, la sfida sarà tra Vittorio Castrianni, già primo cittadino dal 2002 al 2007, e l’altra candidata donna delle Madonie, Sabina Geraci, alla prima esperienza con le urne.