Organizzata da SiciliAntica e ATC, l’Associazione che viaggia, si terrà sabato 1 luglio 2017 alle ore 9,30 a Bagheria la visita guidata alla Ville Branciforti-Butera, Aragona-Cutò e al Museo Etnografico.
La Villa Branciforti-Butera, costruita alla metà del 1600 da Don Giuseppe Branciforti, conte di Racuja, barone di Tavi, principe di Pietraperzia e di Leonforte, ha originariamente l’aspetto di castello fortificato articolato intorno ad un nucleo principale rettilineo. Due torri merlate erano posti in asse ai prospetti principali, una delle quali ancora visibile, mentre i corpi bassi a terrazza calpestabile, merlati, costituivano il cammino per le ronde. È attorno a questo nucleo che nascono le prime case. La deviazione di un tratto della Strada Consolare da monte a valle, costringe il pronipote del fondatore, Salvatore, già principe di Butera per lascito materno, in accordo con altri nobili, a tracciare un asse rettilineo che da monte, congiunga il borgo alla consolare a valle. La Villa, prende così l’assetto del Palazzo di città, con la nuova facciata scenografica che rivoluziona plasticamente l’assetto originario. È in questa fase di rifacimento che nasce il sontuoso decoro del salone al piano nobile, estremamente ricco di figure mitologiche che assistono all’incoronazione dell’uomo rivestito della pelle di leone, identificato in Ercole, attribuito alla scuola del Borremans, e delle altre decorazioni degli appartamenti privati. La Villa Aragona-Cutò, fatta edificare a partire dal 1712 dal principe Aragona Naselli, nei primi dell’ottocento, fu acquistata dal principe Cutò Filangeri. Nei primi del ‘900 passa ai Tasca di Cutò a cui Tomasi di Lampedusa è legato per parte materna, se ne ha una breve descrizione nel suo celebre romanzo. Il suo aspetto attuale è frutto delle trasformazioni dei primi decenni del settecento, sempre per mano del Mariani autore della villa e rappresenta nell’agro palermitano un unicum, riprendendo il palazzo di città di derivazione francese. Presenta una forma a C, chiusa da una membrana che separa uno spazio pubblico dalla corte interna. La compostezza dei volumi è chiusa, massiccia e squadrata, alleggerita dalla loggetta monumentale postuma. Lo scalone che conduce al piano nobile è interno. Le volte dei soffitti presentano pregiate decorazioni con scene mitologiche, attribuite alla scuola del Borremans; l’appartamento privato è decorato con scene sacre, attribuite a Gioacchino Martorana.
La villa oggi è sede della Biblioteca comunale e del Museo delle Tradizioni Popolari.
Il Museo Etnografico, ricco di testimonianze della civiltà contadina dell’agro della Bagària, vanta un patrimonio di cartoline dall’inizio del secolo scorso ad oggi ed una biblioteca specifica sulla storia del territorio, nasce in seno all’associazione intitolata al grande matematico bagherese Giuseppe Bagnera ( 1865-1927).
Per informazioni: tel. 3394121267 – Email: [email protected]