Alla fine è lui il primo cittadino di Termini Imerese.
Francesco Giunta sorpassa così l’altro candidato sindaco, Vincenzo Fasone, per appena 86 voti. A poco meno di due ore dalla chiusura delle urne per il ballottaggio per la scelta del nuovo sindaco, è giunto il responso elettorale che ha designato Francesco Giunta primo cittadino della cittadina tirrenica con 4805 preferenze. Si è così chiusa la lunga tornata elettorale, aperta due settimane fa, l’11 giugno, con cinque candidati a sindaco (oltre a Giunta e Fasone, Armando Diliberto, Giuseppe Preti e Pietro Sorce), ma solo due arrivati alla fine al ballottaggio di ieri, che ha visto l’affluenza dei votanti in forte calo rispetto al primo turno, pari al 45,03% contro il 68,69% dell’11 giugno, segno che molti hanno preferito “andare a mare” e non votare per l’uno o l’altro competitor, perché precedentemente avevano magari votato uno dei candidati poi sconfitti o comunque non hanno “gradito” i due “finalisti” della tenzone elettorale. L’elezione di Francesco Giunta però avviene non senza polemiche, per l’incognita che ancora grava su di lui, sulla sua candidabilità ed eleggibilià, a causa di una sentenza penale di patteggiamento, per vicende che lo hanno interessato quando era agente Siae a Termini Imerese, e che ha fatto scorrere fiumi di inchiostro e parole a josa da parte di questo e quell’esperto, di questo e quel politico di turno, pronti tutti a citare le cosiddetta “legge Severino”, che blocca la possibilità di presentarsi alle urne a chi ha ricevuto una sentenza penale per alcuni tipi di reati contro la pubblica amministrazione. E così nei prossimi giorni sarà la commissione elettorale centrale a decidere su questo voto; si saprà se questa elezione sia stata solo “uno scherzo” e bisognerà quindi ritornare alle urne dopo un periodo più o meno lungo di commissariamento amministrativo, o se essa sia del tutto legittima e Francesco Giunta potrà con tutta serenità guidare la sua città. Per intanto oggi Giunta è il nuovo sindaco di Termini Imerese.
