Ha attivato una linea telefonica a nome del fratello.
Così Anna Maria Cirincione, 56 anni, di Gratteri, è finita sotto processo per truffa e sostituzione di persona. I fatti risalgono al 2013, quando ad un tale viene recapitata una raccomandata, con la quale gli si chiedeva il pagamento di una somma di oltre cinquecento euro per una linea telefonica attivata con un certo operatore. Il presunto debitore, sicuro di non avere mai stipulato un contratto con tale società telefonica, si mette in moto e tramite il servizio clienti riesce ad appurare che una donna, poi rivelatasi sua sorella, aveva attivato il servizio telefonico per suo conto e nome. Da qui la denuncia presentata dalla vittima alla polizia contro Anna Maria Cirincione. Al successivo processo, svoltosi davanti al giudice di Termini Imerese, la donna è stata riconosciuta colpevole dei reati di truffa e sostituzione di persona e condannata alla pena di quattro mesi di reclusione e 120 euro di multa.
Pena sospesa.