I bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale causarono nella sola città di Palermo 30.000 feriti dichiarati ufficialmente fra la popolazione civile e 2.123 morti.
La guerra non venne combattuta in un posto lontano, ma dentro casa. Donne, uomini, anziani, bambini, massacrati nelle loro case, per strada o dentro i rifugi sotto terra.
Una storia terribile di cui la città, a più di 70 anni di distanza, porta ancora visibili le cicatrici. Per vederle basta inoltrarsi nel centro storico, alla Vucciria, all’Albergheria e in altre zone in cui la distruzione delle bombe e la mancata ricostruzione raccontano ancora di un periodo dimenticato ma ancora presente e doloroso. È questa storia che, dopo una lunga ricerca, i due studiosi ed esperti di storia Samuel Romeo e Wilfried Rothier hanno voluto raccontare nella loro opera “Bombardamenti su Palermo – Un racconto per Immagini”, un volume di oltre 90 pagine che raccoglie le immagini della città durante quel tragico periodo (edito dall’Istituto Poligrafico Europeo). Un lavoro frutto di una ricerca certosina che è partita dagli archivi fotografici dei Vigili del Fuoco, dell’Agence D’Images De La Défense, dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, del The National Archives e del Royal AirForce Museum di Londra.
Nel libro vi sono anche foto esclusive scattate ad Isola delle Femmine e dintorni. Particolarmente interessante è la fotografia che mostra il generale tedesco Erwin Rommel, la “volpe del deserto”, in posa dinanzi alla torre in terra. Quegli anni hanno segnato profondamente il paesino marinaresco ed è per questo che l’associazione SiciliAntica e “Il giornale di Isola” hanno deciso di parlarne in una manifestazione, patrocinata dal Comune di Isola delle Femmine, che si terrà venerdì 21 luglio. Alle ore 19 sarà possibile visitare il fortino militare di Isola delle Femmine, sul lungomare dei Saraceni (presso il parcheggio “Il fortino”) chiuso da anni e per la prima volta aperto al pubblico in via eccezionale e gratuitamente. Si tratta di una delle tre casematte che si trovano sul territorio comunale (altre due si trovano sulla scogliera, poco prima di Sferracavallo e all’interno dell’ex base Nato) destinate a ricevere artiglierie. Dentro il fortino saranno esposti cimeli e oggetti della seconda guerra mondiale, messi a disposizione da Agata Sandrone, presidente di SiciliAntica di Isola delle Femmine.
Alle ore 21.00, presso la rotonda di piazza Pittsburg, si terrà la presentazione del libro “Bombardamenti su Palermo – Un racconto per Immagini“, con gli autori Samuel Romeo e Wilfried Rothiere e l’editore. Sarà l’occasione per fare un viaggio nella storia e rievocare alcune vicende legate al territorio, come l’affondamento del piroscafo Loreto, avvenuto il 13 ottobre 1942 nei pressi dell’isolotto, che provocò la morte di più di 120 prigionieri indiani; o la riscoperta nei fondali di un aereo tedesco, un grosso trimotore o Junker 52, inabissatosi il 18 aprile del 1943 tra Isola delle Femmine e Sferracavallo a seguito di una battaglia aerea, mentre volava sui cieli di Capo Gallo nell’ambito di un ponte aereo che riforniva di viveri ed armi l’Afrikakorps del generale Rommel, impegnata sul fronte dell’Africa settentrionale. Si parlerà anche dei soldati di Isola delle Femmine e di storie di civili, come Pietro Enea e Francesco Mannino, morti durante i bombardamenti. All’evento parteciperanno anche l’assessore alla cultura, Anna Maria Lucido, Antonio Cataldo di SiciliAntica e Giancarlo Equizzi. Nel corso della serata, inoltre, il giovane Davide Bellone suonerà la tromba per un minuto di silenzio e l’inno di Mameli, mentre Maria Ansaldi canterà la canzone “Pippo non lo sa”.
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Un pezzo molto forte della nostra storia. Rommel usava le nostre truppe che numericamente erano superiori a quelle tedesche e, nelle sue maniere ambigue, definiva i nostri soldati “Ottimi, pazienti, resistenti e coraggiosi, ma male armati e peggio comandati”, mentre criticava in negativo i comandanti Italiener: “Non ho mai avuto una buona opinione di questi distinti gentiluomini”. Ricordi in uno dei borghi di pescatori più naturali.
maria rosaria
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