C’è chi decide di declinare l’invito e chi invece si autocandida.
Stiamo parlando delle “manovre” tattiche per la scelta del candidato di centrosinistra alle elezioni regionali di novembre. Pietro Grasso, il presidente del Senato ed ex magistrato antimafia, tirato più volte per la giacchetta perché presentasse la sua candidatura alle regionali, ha detto no. La seconda carica dello Stato ha chiuso la porta ad ogni possibilità di correre nella competizione siciliana durante la classica “cerimonia del ventaglio” avvenuta a palazzo Madama con i giornalisti parlamentari. “Resto presidente del Senato”, ha detto Grasso. Cala così la pietra tombale sulle speranze riposte dal centrosinistra sul suo nome, che avrebbe sicuramente messo tutti d’accordo e fugati i tanti mal di pancia presenti in quello schieramento politico. E per un no, grazie, c’è anche chi si autocandida, pure se in molti già storcono il naso. Rosario Crocetta, il presidente della Regione Siciliana uscente, non voluto bene da tanti, troppi, ha dichiarato di candidarsi per la seconda tornata. Ieri Crocetta si è presentato nella sede di Ripartesicilia e con un megafono in mano ha annunciato la sua candidatura, pronto pure a sfidare nelle primarie Davide Faraone, Giuseppe Lupo o chiunque sceglierà il centrosinistra. “Offro la mia candidatura al Pd e alla coalizione di centrosinistra, ma il mio passo di oggi vuole mettere un punto fermo contro le congiure dei notabili locali appoggiati dai notabili romani”.