Non ci sta a rimanere sullo sfondo, passare in secondo piano e “subire” blitz istituzionali a sua insaputa.
E così il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta ha preso carta e penna per scrivere alla ministra della salute Beatrice Lorenzin, lamentando la “maleducazione istituzionale” del sottosegretario Davide Faraone, che si è presentato il 12 agosto all’ospedale di Termini, senza neppure invitarlo, senza chiedere la sua presenza, come da protocollo. Nella lettera Giunta sottolinea non solo il mancato invito rivolto al primo cittadino, ma anche la presenza al “giro” politico all’interno del nosocomio di “una nutrita rappresentanza di aderenti al Partito Democratico” ed anche di “Vincenzo Fasone, uno dei candidati a Sindaco alle scorse elezioni, nel corso delle quali è stato sostenuto dall’ex parlamentare nazionale e regionale Franco Piro, del P.D., e dall’ex senatore di Alleanza Nazionale, Antonio Battaglia”. “In pratica – continua il sindaco nella lettera indirizzata alla ministra – il territorio è stato rappresentato da chi (il Fasone) non ha ottenuto l’auspicato (da lui) consenso dell’elettorato e che, peraltro, ha rischiato anche di essere sopravanzato dal candidato di 5 Stelle”. Insomma, per Giunta quella visita all’ospedale termitano è finita per essere più un giro elettorale, in vista della prossima competizione regionale, che una visita istituzionale, che avrebbe richiesto la necessaria presenza del primo cittadino, non invitato perché appartenente ad “un’altra parrocchia politica”. Il sindaco chiede allora alla ministra di “assumere ogni opportuna e utile iniziativa per far dimenticare tale increscioso episodio e per confermare che tutti noi, servitori dello Stato e degli enti periferici territoriali, poniamo in essere ogni possibile impegno affinché si costruisca assieme, a prescindere dalle differenze ideologiche e politiche, il Bene Comune”.
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