Termitano convertito all’Islam indagato a Londra come soldato dell’Isis

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Per l’intelligence inglese ha avuto un ruolo importante nella propaganda di istigazione agli attentati terroristici, dopo aver lasciato la moglie e due figli per andare in Turchia.

Si tratta di Gianluca Tomaselli (nella foto), 28 anni, nato  a Termini Imerese, indagato perché sarebbe stato membro del gruppo jihadista britannico in Siria, Rayat al Tawheed. In un video, con il nome di battaglia di Abu Abdullah al Britani, avrebbe incitato a colpire i popolari autobus rossi di Londra, usando  come immagine un uomo armato di fucile che ne assaltava uno. Secondo l’MI5 è arrivato in Siria nel 2013. Sul suo profilo Fb ha scritto: “Aspettare la shariah in modo democratico è come attendere un figlio da una coppia gay”.
Il ritrovamento degli archivi dell’Isis in cui sono registrati nomi, pseudonimi e paesi di provenienza di migliaia di volontari entrati nel Califfato ha permesso alle autorità di scoprire che il reduce Tomaselli, partito da Londra nell’ottobre nel 2013, aveva soggiornato per un anno sui campi di battaglia siriani. Durante quel periodo è comparso in numerosi video di propaganda in cui – presentandosi con il nome di battaglia di Abu Abdullah al Britani invitava a colpire i popolari autobus rossi di Londra. Eppure – nonostante queste esibizioni – Tomaselli ha potuto tornarsene in Inghilterra senza problemi. E anche quando le autorità si sono accorte che aveva trovato lavoro come custode del parcheggio del Whipps Cross Hospital, nella zona est di Londra, nulla è cambiato. L’unico inconveniente è stata una sospensione dal posto di lavoro non accompagnata però dal taglio dello stipendio, potrà quindi contare su una paga gratis. La storia paradossale di questo terrorista d’origine italiane è solo la punta d’iceberg della presenza jihadisti nel Regno Unito. Vi potrebbero essere centinaia di altri jihadisti transitati per i campi di battaglia della Siria e rientrati in Inghilterra all’insaputa delle autorità.