Due anni di reclusione.
E’ questa la pena inflitta dal gip di Roma a Vittorio Emanuele di Savoia, condannato per calunnia per avere falsamente accusato Birgit Margot Hamer del reato di diffamazione per quanto scritto nel libro di memorie “Delitto senza Castigo”, riguardante il ferimento del fratello Dirk, che poi è morto, avvenuto nel 1978 con un colpo di fucile partito dall’arma di Vittorio Emanuele. Al condannato sono costate care le intercettazioni fatte nel carcere di Potenza, dove è rimasto chiuso per sette giorni per l’inchiesta Vallettopoli, dalla quale fu poi prosciolto, nelle quali Vittorio Emanuele si è “vantato” con un compagno di cella di avere “fregato” i giudici.