Il M5s ha da pochi giorni il suo novo leader, Luigi Di Maio, ma già una nuova grana si annuncia.
Le primarie Cinque stelle potranno essere sommerse da ricorsi da parte di chi lamenta problemi tecnici per votare, tentativi di intrusione di hacker, irregolarità varie. Ad annunciare tale possibilità è l’avvocato Lorenzo Borrè, legale della maggior parte di dissidenti e fuoriusciti del movimento, che hanno fatto causa negli ultimi mesi. È stato proprio lui, ex attivista deluso, a vincere il ricorso al tribunale di Palermo contro le “Regionarie siciliane”, che ora sta mettendo in difficoltà il candidato governatore Giancarlo Cancelleri; è stato lui ad ottenere a Genova la riammissione al M5s ed alle elezioni di Marika Cassimatis; è stato lui a riammettere nel movimento a Roma e Napoli 23 iscritti che erano stati espulsi. Insomma, una vera “bestia nera” per i Cinque stelle, che sta ritentando il blitz sulle primarie nazionali che hanno incoronato Di Maio presidente del Consiglio in pectore per i pentastellati, qualora dovessero vincere le elezioni nazionali del 2018. Secondo Borrè “ci sono le stesse possibilità di invalidare le primarie che c’erano per invalidare le Regionarie in Sicilia”.