Riuniti a Pergusa per il consiglio regionale il settore Giovani di AC scrive una lettera ai candidati alla Presidenza e all’Assemblea regionale della Regione Sicilia
«I partiti, secondo la carta costituzionale, dovrebbero essere i cosiddetti “corpi intermedi” la cui funzione è paragonabile a quella che il fusto svolge nella pianta. Il nostro modello di stato sociale, infatti, assomiglia proprio ad un albero le cui radici sono costituite dal popolo e i cui rami sono dati dalle pubbliche istituzioni. Il compito del fusto, cioè dei partiti, è quello di raccogliere e coordinare le istanze vive della base per tradurle in domanda politica organica che vada a innervarsi sui rami.»
Don Tonino Bello
Onorevoli Candidati alla prossima presidenza della Regione Sicilia, abbiamo scelto di prenderci del tempo e dello spazio per una lettera aperta da rivolgervi come giovani per consegnarvi un dialogo onesto e aperto sulla nostra Sicilia, con i sogni, le speranze, le valutazioni che ci riguardano e premono su tutti noi come cittadini dell’oggi prima ancora che del domani.
Molti sono i temi che ci stanno a cuore, di cui ogni giorno vediamo le criticità, ma per i quali crediamo sia possibile immaginare e realizzare dei miglioramenti per trasformarli in punti di forza. Li abbiamo fissati in alcuni punti che vi consegniamo perché non rimangano semplici parole condivise, ma programma su cui insieme scegliamo di puntare su questa terra che dovrebbe smettere di auto-commiserarsi per rimboccarsi le maniche in vista di un futuro di opportunità e
rinascita.
Vogliamo partire dall’Ambiente, “casa” in cui ogni giorno viviamo. Occorre affrontare subito l’emergenza ambientale: incendi dolosi, gestione dei rifiuti, inquinamento delle industrie petrolchimiche (sviluppo? a che prezzo?), MUOS. Il cambiamento di rotta deve essere sentito come obbligo morale verso le generazioni future, e va coniugato con l’educazione al rispetto e alla salvaguardia ambientale.
Sul nostro territorio, abbiamo altresì bisogno di migliorare i Servizi di cui la Sicilia è carente. Siamo ancora schiavi di mezzi di trasporto inefficienti, se non inesistenti, di infrastrutture fatiscenti e pericolose, che isolano molte zone della Sicilia, che rendono difficile la mobilità interna e non favoriscono l’attrazione di turisti e investimenti dall’esterno. E intanto la nostra isola viene allontanata dal resto dell’Italia con costi eccessivi posti da compagnie di trasporti per chi sceglie di partire da e verso la Sicilia. Quanto al Turismo, la nostra terra deve ripartire dalle proprie bellezze, imparando a valorizzare paesaggi, storia, arte, cultura, tradizioni, cibo.La Sicilia è un museo a cielo aperto: rendiamo i nostri luoghi fruibili e godibili; puntiamo a un turismo sostenibile, diffuso in tutto il territorio e integrato con l’economia, le tradizioni, le culture delle diverse zone. Recuperiamo e curiamo l’immenso patrimonio culturale di cui siamo responsabili. Risvegliamo la consapevolezza della ricchezza delle nostre radici e l’amore per questa terra.
Sosteniamo lo spirito imprenditoriale, promuoviamo l’occupazione giovanile e femminile spesso penalizzata. Prendiamo consapevolezza di essere rimasti troppo a lungo fanalino di coda dello sviluppo, e ripartiamo con la voglia di aggiornarci e rinnovarci, sfruttando le opportunità e gli strumenti che lo stato di “regione a statuto speciale” e l’Unione Europea possono offrire. E se spesso la fascia giovanile risulta distante e poco interessata alla vita politica,
chiediamoci il perché, e avviciniamoci a questa creando momenti di confronto, di formazione, un contatto diretto tra il governo e i cittadini; raggiungiamo i giovani nei loro luoghi, colmiamo la scarsa conoscenza del sistema politico che si ripercuoterà altrimenti nell’età adulta e di conseguenza su tutta la popolazione del domani: una popolazione ignorante – sebbene possa apparire più governabile – è meno civile.
Con le parole dei vescovi di Sicilia, sottolineiamo che nessuno può esimersi dalla responsabilità di partecipare fornendo il proprio contributo di idee e di proposte sui temi di maggiore rilevanza politico-amministrativa. Perciò oggi scriviamo per dire e dare concretezza ad una presenza (quella giovanile) che in Sicilia non si è estinta, ma sogna ancora che un cambiamento sia possibile e possa ripartire da questa generazione, stanca e arrabbiata di dover andar via e di dover sognare il proprio futuro fuori dalla nostra isola.
E infine, ma in realtà prima di tutto il resto, sogniamo e vogliamo una Sicilia che con convinzione e determinazione dica NO alla mafia, all’illegalità, alla corruzione, alla criminalità. Una Sicilia onesta e libera, figlia degli ideali difesi da Falcone, Borsellino, don Puglisi, Livatino, Giuliano e da tutti coloro che hanno lottato e lottano per liberarla dal marcio che la rovina.
Sogniamo una Sicilia fatta da persone, che non operino solo per il proprio interesse ma per il bene di tutti e delle generazioni future: donne e uomini che si prendano cura di questa terra con responsabilità e dedizione, che non si arrendano allo stato delle cose, ma lottino per cambiarlo. Tutto ciò può nascere solo creando interesse e promuovendo Cultura. Valorizziamo le Scuole e le Università, rendiamo la formazione accessibile a tutti, utilizziamo a vantaggio del domani le proposte che oggi offrono le nostre istituzioni scolastiche: creiamo rete tra gli enti di formazione e il mondo del lavoro, rendiamo più efficaci i progetti di scuola-lavoro offrendo ai ragazzi una vasta gamma di settori per poter scegliere di fare esperienza di ciò che sentono più vicino alla propria scelta futura, proponiamo ambienti competitivi ma sani, stimolanti, propositivi.
Riprendendo le parole di don Tonino Bello – con cui abbiamo scelto di aprire la nostra lettera – ci auguriamo che le istanze, le problematiche, gli stimoli dei cittadini siano per voi sempre linfa vitale, che l’ascolto sia parte fondamentale della vostra azione politica e che il “bene comune” sia il solo frutto del vostro impegno politico generoso e trasparente. Stanchi di promesse non mantenute, adesso è tempo di risposte, è tempo di fiducia ben riposta. È arrivato il momento che la politica siciliana mostri di amare questa terra.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti una campagna elettorale dai toni pacati e rispettosa delle persone. Auguriamo buon lavoro, per la nostra Sicilia, a chi avrà l’onore e l’onere di governarla e a chi – facendo un’opposizione corretta – farà da coscienza critica.
Pergusa, 15 Ottobre 2017
I Giovani di Sicilia – Azione Cattolica
Consiglio Regionale
Azione Cattolica Italiana – Regione Sicilia