Nello Musumeci è il nuovo presidente della Regione Siciliana. E’ il risultato ufficiale uscito dalle urne domenica 5 novembre 2017.
Il candidato del Centro destra, sostenuto da Fi, Udc, Fdl, Lega, Diventerà Bellissima e autonomisti ha ottenuto 830.821 voti pari al 39,84%. Al secondo posto si piazza Giancarlo Cancelleri, candidato alla Presidenza del M5S con 722.555 che corrisponde al 34,65%. Al terzo posto il candidato del centro sinistra Fabrizio Micari, sostenuto da PD, Ap, Sicilia Futura, Idv, Arcipelago con 388.886 voti e il 18,65%. Al quarto posto Claudio Fava appoggiato da una coalizione formata da Sinistra Italiana, Mdp-Art1, Verdi, Rifondazione comunista e movimenti civici che ha ottenuto il consenso di 128.157 votanti pari al 6,14%. Infine l’indipendentista Roberto La Rosa, sostenuto dal movimento dei Siciliani Liberi con 14.656 voti e il 0/70%.
Ma chi è il nuovo presidente delle Regione Siciliana?
Sebastiano Musumeci, detto Nello, è nato a Militello in Val di Catania il 21 gennaio 1955. Ha svolto studi universitari in Scienze della comunicazione, ha lavorato come bancario nel Gruppo Unicredit ed è giornalista pubblicista. Ha avuto tre figli: Salvatore, Giuseppe (deceduto a trenta anni nel maggio 2013) e Giorgio. Ha insegnato all’Istituto superiore di giornalismo di Acireale ed è tra i fondatori dell’ISSPE (Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici) di Palermo. È autore di alcuni saggi storici sulla Sicilia del Novecento.
Entra in politica a 15 anni nelle file della Giovane Italia, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. A vent’anni è eletto consigliere comunale nella sua città di origine, Militello in Val di Catania, e successivamente nei Comuni di Gravina di Catania (1980) e Castel di Iudica (1983), dove ha ricoperto anche la carica di vicesindaco in una coalizione di centro-destra. A trentadue anni è stato eletto segretario provinciale del MSI a Catania. Ha poi rivestito il ruolo di Consigliere provinciale di Catania dal 1990 fino al 1993.
Nel 1994 si candida alla presidenza della Provincia di Catania con la sola lista del Movimento Sociale Italiano: al primo turno raccoglie il 32,6% dei voti e, al ballottaggio, supera nettamente Stelio Mangiameli, con il 66,35% dei voti, in un turno elettorale contraddistinto da una scarsissima affluenza (appena 39%) e oltre il 16% di schede nulle o bianche.
Musumeci amministrerà la provincia nonostante la maggioranza consiliare di centrosinistra e nel 1998 verrà riconfermato presidente al primo turno, con più di 310.000 preferenze, sostenuto da una coalizione di centrodestra. Assieme al sindaco di centro-sinistra Enzo Bianco, è considerato uno dei protagonisti della cosiddetta “Primavera di Catania”. Rimane in carica fino alla scadenza del secondo mandato, nel maggio 2003.
Nel 1995 confluisce in Alleanza Nazionale, diventando coordinatore regionale per la Sicilia dal 2002 al 2004. In seguito a reiterate minacce mafiose, ha vissuto sotto scorta della polizia per diversi anni. In un sondaggio del luglio 2010, condotto da Crespi, è risultato tra i primi otto politici più apprezzati in Sicilia. Alle elezioni europee del 1994 viene eletto europarlamentare, nella circoscrizione Italia meridionale, tra le fila di Alleanza Nazionale con circa 43000 preferenze. Viene rieletto poi alle successive elezioni del 1999 (con 78000 preferenze) e del 2004 (con 116000 preferenze), in quest’ultima tornata risulta peraltro l’eurodeputato di AN più votato dopo Fini, Alemanno e Gasparri, nonché il primo in Sicilia. Al Parlamento europeo ha fatto parte delle commissioni Pesca e Agricoltura e della Commissione per l’ingresso della Turchia nell’Unione europea. Termina il suo mandato di eurodeputato nel 2009. Nel settembre 2005 – in polemica con Gianfranco Fini – abbandona Alleanza Nazionale e fonda “Alleanza Siciliana”, movimento autonomista di destra a carattere regionale. Alle elezioni regionali del 2006, Musumeci rinuncia a entrare in coalizione a sostegno del presidente Totò Cuffaro e si candida a presidente della Regione Siciliana, a capo del movimento “Alleanza Siciliana”. Ottiene il 5,3%, contro il 53,1% dell’esponente del centro-destra Cuffaro e il 41,6% della candidata per il centro-sinistra Rita Borsellino. Alle elezioni amministrative del 2008 a Catania, Musumeci si candida a sindaco, sostenuto dalla lista civica che porta il suo stesso nome. Ottiene oltre il 25% dei voti, superando in preferenze il candidato del centro-sinistra Giovanni Burtone, e arrivando a sfiorare il ballottaggio col candidato sindaco sostenuto dal centro-destra Raffaele Stancanelli che viene eletto al primo turno. Musumeci risulta essere comunque il consigliere comunale più votato della città, con oltre 4000 preferenze, seguito dal senatore Enzo Bianco dello schieramento di centro-sinistra. Il movimento Alleanza Siciliana nel 2008 confluisce in La Destra e il 6 dicembre Musumeci viene eletto vicesegretario nazionale dal Comitato centrale del partito, carica alla quale rinuncia l’anno successivo. Il 15 aprile 2011 il Consiglio dei ministri nomina Musumeci nuovo sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in rappresentanza de La Destra. La cerimonia di giuramento si svolge il 19 aprile a Palazzo Chigi. Resta sottosegretario fino alle dimissioni del governo Berlusconi IV, avvenute nel novembre successivo.
Il 22 agosto 2012 Musumeci annuncia, su proposta del leader di Grande Sud Gianfranco Micciché, la sua candidatura a Presidente della Regione Siciliana sostenuto anche dalla Lista Musumeci, I Popolari di Italia Domani, Fareitalia e Alleanza di Centro. Due giorni dopo riceverà anche il supporto de Il Popolo della Libertà, diventando il candidato ufficiale del centro-destra. Il 29 ottobre 2012, ottenendo il 25,7% dei consensi, viene sconfitto dal rappresentante del centro-sinistra Rosario Crocetta che prende il 30,5%. Risulta comunque eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana in quanto candidato presidente non eletto che ha ottenuto più voti. Il 23 maggio 2013 viene eletto all’unanimità presidente della Commissione regionale antimafia dell’ARS, e aderisce al gruppo parlamentare Lista Musumeci.
Lasciato il movimento di Storace, nel 2015 Musumeci è tra i fondatori del movimento civico siciliano “#Diventerà bellissima”, così denominato per richiamare una frase di Paolo Borsellino rivolta alla Sicilia e di cui è il leader. Nel febbraio 2017 il suo movimento lo propone candidato alle primarie del centro-destra per la presidenza della Regione Siciliana, decise da tutte le forze politiche dello schieramento, poi annullate. Dopo che Forza Italia, per via del coordinatore regionale nell’isola Gianfranco Micciché, rinuncia alle primarie della coalizione di centro-destra, si dimette nell’aprile 2017 da presidente dell’Antimafia regionale e ufficializza la candidatura alla presidenza della Regione Siciliana per le regionali del 5 novembre 2017, come candidato ufficiale del suo movimento: #Diventerà Bellissima.
Musumeci ottiene in luglio l’appoggio di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale e Noi con Salvini in seguito anche Nuovo CDU, Unione di Centro, Forza Italia, Cantiere Popolare, MpA. Ottiene inoltre l’appoggio di Vittorio Sgarbi che, candidatosi in precedenza a Presidente della regione siciliana, rinuncia alla competizione, schierandosi a sostegno di Musumeci. Il 5 ottobre presenta ufficialmente le sua candidatura e il listino del presidente e viene complessivamente sostenuto da 5 liste: Forza Italia, #Diventerà Bellissima, Unione di Centro, Popolari e Autonomisti e Fratelli d’Italia-Noi con Salvini. Il 5 novembre 2017 viene eletto presidente delle Regione siciliana.
(Fonte: wikipedia)