Siamo svantaggiati pure qui.
Per via dell’aumento dell’età pensionabile gli italiani rimangono in pensione meno dei lavoratori degli altri paesi europei. E la situazione peggiorerà a partire dal 2019, quando l’asticella per l’età pensionabile salirà a 67 anni. Tutto questo è scritto nero su bianco in uno studio pubblicato dalla Uil. Tenendo conto dell’attuale aspettativa di vita (65 anni) e dell’età della pensione, più ritardata rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei, i nostri pensionati di sesso maschile percepiscono l’assegno pensionistico in media per 16 anni e 4 mesi, contro i 18 anni e 19 mesi della media Ue, mentre per le donne va un po’ meglio (21 anni e 7 mesi, contro i 23 anni e 2 mesi della media Ue). Così, conclude lo studio Uil, non c’è nessun motivo per aumentare l’età di accesso alla pensione e bisognerà congelare subito l’adeguamento automatico dell’aspettativa di vita, perché in caso contrario i nostri lavoratori sarebbero ancora più svantaggiati rispetto al resto dell’Europa.