Nella serata di ieri, Agenti della Polizia di Stato hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Palermo.
Il provvedimento restrittivo eseguito dagli Agenti della Polizia di Stato è stato adottato nei confronti di Salvatore Ciancio, palermitano di anni 39, il quale, lo scorso mese di aprile, si è reso responsabile di più episodi di tentata estorsione, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’articolo 416 bis e commessi in danno di operatori del locale mercato ortofrutticolo. Salvatore Ciancio è soggetto che si è già distinto per la particolare inclinazione a delinquere. Questi, infatti, riporta a suo carico precedenti penali per la partecipazione ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e di altri gravi reati contro il patrimonio, episodi delittuosi commessi in danno di istituti di credito ubicati nelle Regioni del Nord Italia. In ragione della particolare propensione al crimine, è stato destinatario dell’avviso orale del Questore, proposto per l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P..S. con obbligo di soggiorno, nonché colpito dal sequestro dei beni connesso all’applicazione della predetta misura.
Il suo curriculum criminale si arricchisce per la comprovata vicinanza ad ambienti mafiosi, essendo già stato coinvolto nelle indagini che hanno riguardato il mandamento mafioso “Pagliarelli”, allorquando emerse il particolare interessamento dell’organizzazione criminale “Cosa Nostra” per il mercato della droga. Lo stesso, dalle altre attività di indagine, è risultato vicino anche ad altre articolazioni mafiose, nello specifico il mandamento “Brancaccio” e la famiglia “Acquasanta”, nel cui territorio, come noto, ricade il mercato ortofrutticolo. I fatti per i quali si è proceduto al suo arresto sono emersi a seguito dell’unanime e ferma opposizione dei gestori degli stand del mercato ortofrutticolo, consorziati in una Organizzazione di Categoria . Questi, infatti, si sono riuniti a seguito del grave allarme suscitato dalla pressante e diffusa richiesta subita e, facendo fronte comune, hanno denunciato quanto avvenuto, richiedendo l’intervento delle Autorità. Nello specifico, i rappresentanti dell’associazione e numerosi commercianti si sono recati presso gli Uffici della Squadra Mobile per denunciare l’accaduto, evidenziando che il Ciancio si era presentato richiedendo a ciascun operatore il pagamento di una somma pari ad euro 200,00 a titolo di pizzo, da versare per le festività pasquali per il sostentamento delle famiglie dei carcerati. Da quanto riferito dalle vittime, il Ciancio entro pochi giorni dalla prima richiesta si sarebbe presentato nuovamente per ottenere la consegna del denaro, ovviamente lasciando presagire ai commercianti il pericolo derivante dall’eventuale rifiuto di piegarsi alla richiesta estorsiva.