Aveva chiesto solo un concedo di tre anni al 30% dello stipendio, per assistere il figlio disabile.
Per tutta risposta è stata licenziata. E’ accaduto a Mantova. La donna lavorava per una società che fa rilevazione prezzi, la Consulmarketing. Tre anni fa ella e suo marito hanno avuto un bambino affetto da Sma, atrofia muscolare spinale, che vive collegato alle macchine ed ha bisogno di assistenza continua. Scaduti i cinque mesi di astensione obbligatoria per maternità, la donna ha chiesto all’azienda di usufruire della possibilità prevista dalla legge di restare a casa per altri tre anni al 30% dello stipendio, con scadenza al 2018. Ma a giugno la lavoratrice ha ricevuto una mail con la quale la ditta per cui lavorava le ha chiesto di riconsegnare il materiale necessario alla rilevazione dei prezzi, da lei usato per lavorare. In pratica, è stata licenziata. Adesso la lavoratrice si è rivolta al giudice, impugnando il provvedimento.