Il Venezuela è alla fame

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I venezuelani hanno fame, ma il governo si rifiuta di ammetterlo.

Nel paese sudamericano manca tutto, persino il latte in polvere per i neonati, ed i casi di malnutrizione infantile sono sempre più frequenti. Un sondaggio realizzato l’anno scorso ha scoperto che il 96 per cento delle strutture sanitarie del Venezuela non aveva latte per neonati a sufficienza. Il paese da tre anni sta attraversando una crisi economica profondissima, principalmente a causa della progressiva diminuzione del prezzo del petrolio (il Venezuela infatti è uno dei principali esportatori petroliferi al mondo), ma i fattori sono tanti, come la corruzione governativa ed il sistema economico poco equilibrato, che rende sempre più povera la popolazione. Negli anni i governi venezuelani non hanno mai favorito la nascita di settori industriali diversi da quello petrolifero, limitandosi solo a distribuire a pioggia sussidi e pensioni frutto dei ricavi da petrolio. Ma oggi che la situazione è cambiata, il prezzo del greggio è crollato, l’inflazione è schizzata molto in alto e la crisi morde gravemente e
da mesi il governo fa fatica a garantire cibo, energia e servizi di base ai suoi cittadini. Migliaia di persone rovistano nei rifiuti per trovare da mangiare; l’acqua e l’elettricità mancano più volte al giorno; ci sono file lunghissime di persone in attesa nei negozi e nei centri di distribuzione del governo. In tutto questo aumentano i casi di malnutrizione infantile. Il governo venezuelano – autoritario e di ispirazione socialista – cerca di incolpare le potenze occidentali per la crisi in corso nel paese sudamericano. In ogni caso la situazione peggiorerà ancora nel corso nel 2018, con l’inflazione destinata ad aumentare ed il governo di Nicolás Maduro che continuerà a rifiutare di farsi da parte, dichiarando il suo “fallimento” o di chiedere aiuti internazionali.