Ormai c’è la legge a dirlo.
Il “Canto degli italiani”, più conosciuto come “inno di Mameli”, dal nome del suo compositore ottocentesco, Goffredo Mameli, è l’inno nazionale della Repubblica. La legge 4 dicembre 2017, n. 181, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 15, gli ha riconosciuto definitivamente ed ufficialmente tale ruolo. Finora il “Canto degli italiani” ha avuto solo una funzione provvisoria, in sostituzione della marcia reale sabauda, abbandonata alla fine della Seconda guerra mondiale, con l’avvento della Repubblica, ed in attesa di trovare l’inno ad hoc per la nuova Italia democratica e repubblicana. Ma nessuno in parlamento era riuscito a trovare il tempo per farlo diventare il vero inno ufficiale dell’Italia, con un’apposita legge, che solo questa legislatura, ormai giunta agli sgoccioli, è riuscita a fare. Così dal 30 dicembre (data di entrata in vigore della legge 181) potremmo dire che l’inno di Mameli è l’inno d’Italia, alla faccia di Bossi & c. che puntavano un tempo a fare del coro del Nabbucco di Giuseppe Verdi l’inno della Padania e dell’Italia.