Da ieri notte il governo Usa è “chiuso”.
Tutte le attività non essenziali per la vita del paese sono sospese e viene gestita solo l’ordinaria amministrazione. E’ lo “shutdown”, conseguenza del mancato accordo tra Democratici e Repubblicani su una legge per finanziare le attività federali. Senza la sua approvazione le casse statunitensi rimarranno vuote e non si potrà spendere un solo dollaro. Da oggi così tutti i dipendenti statali “non essenziali” saranno congedati dal lavoro, senza paga, in attesa che rientri la crisi, mentre quelli “essenziali” continueranno a lavorare, ma saranno pagati solo dopo. Il problema è stabilire cosa sia essenziale e cosa no. Sicuramente appartengono alla prima categoria la sicurezza nazionale e la difesa, alla seconda i parchi nazionali e l’istruzione. E’ la seconda volta in pochi anni che il governo federale chiude. Era già accaduto sotto l’amministrazione Barack Obama nel 2013, sempre per un contrasto tra Democratici e Repubblicani.