Oltre seimila volontari della Croce rossa italiana sono stati ricevuti stamani in udienza dal papa.
Il pontefice, incontrandoli in Vaticano, ha voluto richiamare uno dei sette principi fondanti della Croce rossa, quello dell’imparzialità, “che porta a non basare la propria azione su alcuna distinzione di nazionalità, razza, credo religioso, classe o opinione politica”. Essa ha come sua conseguenza la neutralità, per cui il movimento non si schiera con alcuna delle parti in conflitto. Questo criterio, ha osservato Francesco, contrasta la tendenza, oggi purtroppo così diffusa, a distinguere chi meriti soccorso e chi no. Anche il samaritano del Vangelo, ha ricordato il santo padre, agisce con imparzialità, perché non chiede all’uomo steso a terra prima di aiutarlo la sua provenienza o la sua fede, non lo giudica, semplicemente lenisce le sue ferite e poi lo affida a una locanda, prendendosi cura anzitutto dei suoi bisogni materiali, che non possono essere rimandati. Tra i tanti volontari presenti a Roma, anche una delegazione del comitato di Campofelice di Roccella (nella foto, papa Francesco con il cappellino Cri donato dai volontari).