Deve scontare la pena di 3 anni, 4 mesi e 15 giorni di reclusione, poiché condannato per reati che vanno dalla ricettazione, alla truffa, alla falsificazione di documenti.
La Polizia di Stato ha così tratto in arresto Antonino Daniele Andrea Scarpulla, 43enne, palermitano, colpito da un ordine di esecuzione per la carcerazione, che Scarpulla era ricercato dallo scorso 30 maggio quando si era reso irreperibile ai poliziotti che si erano presentati al suo domicilio per notificargli il provvedimento restrittivo. Da allora erano partite le ricerche nei vari domicili che l’uomo nel tempo si era procurato, sia a Palermo che in altri comuni della Provincia dove, unitamente ad altri complici, risulta avesse prodotto documentazioni false. La sua irreperibilità ha, per altro, aggravato una posizione già compromessa da numerosi precedenti penali e di polizia. Agli investigatori del Commissariato di P.S. “Politeama” che lo hanno rintracciato, lo Scarpulla era persona nota da tempo: numerose erano state, infatti, in Commissariato le denunce presentate nel tempo da ignari cittadini ai quali era stata letteralmente sottratta l’identità per procedere all’acquisto di apparecchiature tecnologiche o per ottenere l’accesso a finanziamenti. Gli investigatori hanno, cosi, iniziato un’attività di ricerca condotta con i classici metodi di appostamento nei luoghi da lui possibilmente frequentati, di osservazione e controllo del territorio nell’arco dell’intera giornata. Dopo alcuni vani tentativi, finalmente, nella giornata del 24 gennaio, sono riusciti ad individuarlo nella zona della stazione centrale dove il malvivente aveva trovato un alloggio. La successiva attività di perquisizione ha permesso di rinvenire e sequestrare apparecchiature informatiche per la produzione di documenti ed atti falsi, tutti con l’effigie dello Scarpulla, ma con dati anagrafici di persone le cui generalità erano state acquisite utilizzando motori di ricerca su Internet. Dal controllo in “banca dati” i poliziotti hanno, altresì, scoperto come l’uomo fosse destinatario di altri rintracci per notifiche di atti giudiziari da parte di altre Procure, a dimostrazione della sua abilità e versatilità nella perpetrazione di truffe. La Polizia ha così fermato, arrestandolo, l’anello più importante di quella che si sospetta essere una catena di falsari, frequentatrice di una prassi illegale e consolidata nel tempo che aveva creato non pochi danni economici ad ignari cittadini. Proseguono le indagini allo scopo di individuare tutti i suoi complici.