Pare sia stato copiato un po’ qua ed un po’ là.
Il programma elettorale del Movimento cinque stelle, pubblicato online sul sito ufficiale, riporterebbe pezzi copiati da altri testi, tra cui atti del Pd, pagine di Wikipedia, articoli di giornale, studi scientifici. Se ne sono accorti gli analisti che stanno facendo le pulci un po’ a tutti i partiti in gara in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Un esame attento del programma elettorale pentastellato ha mostrato così che molte sue parti sono state copiate interamente da altri documenti, senza l’indicazione della loro fonte. Tra i documenti usati per il “plagio” ci sarebbero articoli scientifici e di giornale, pagine di Wikipedia e dossier parlamentari, fino all’assurdo di un lungo paragrafo della sezione “Sviluppo economico” copiato da un’interrogazione parlamentare di un senatore Pd, il tanto vituperato (da parte grillina) Pd. Facendo un altro esempio, nel capitolo “Ambiente” due intere pagine sono copiate pari pari da un dossier di Legambiente e da un articolo di Repubblica. Il sito pentastellato garantisce che il programma elettorale è stato elaborato dagli attivisti tramite la piattaforma “Rousseau”, ma il dato accertato dagli studiosi è che ben 11 dei 20 capitoli in cui è diviso risultano contenere plagi. Ed adesso come si giustificheranno dalle parti del movimento? Continueranno a strillare “onestà-onestà-onestà”? Ma quale? Sempre quella degli altri?