Hanno “invaso” Macerata per dire no ad ogni razzismo e fascismo.
In migliaia (ventimila secondo gli organizzatori, molti di meno per la Questura, ma il corteo era lungo oltre due chilometri) si sono presentati puntuali al corteo antifascista nella cittadina marchigiana, sfilando in ordine e tranquillità per le vie esterne alle mura cittadine, fortemente blindate per paura di scontri con i neo fascisti. Ma tutto si è svolto in modo tranquillo e pacifico, come una grande festa democratica. Il corteo è stato aperto dallo striscione “I movimenti contro ogni fascismo e razzismo” e diverse le realtà sociali provenienti da ogni parte d’Italia presenti, con le bandiere ed i simboli di Legambiente, Libera, Arci, Fiom, No Tav, Potere al popolo, Anpi, Prc, Emergency. Tra i partecipanti l’europarlamentare Cecile Kyenge, Gino Strada di Emergency, l’ex direttore dell’Unità Sergio Staino, il giornalista Adriano Sofri, il deputato Pippo Civati, Lidia Menapace, 93 anni, partigiana, femminista, già parlamentare comunista. “Fino a quando avrò voce ci sarò”, ha detto a chi le chiedeva della sua presenza a Macerata. Per Luigi Zanda, presidente del senatori Pd, “il fascismo come lo abbiamo già conosciuto, con la marcia su Roma e la camicia nera, non tornerà più. Ma c’è un nuovo pericolo grave: il criptofascismo della Lega che produce una vera corruzione culturale del pensiero e della vita degli italiani. Il continuo alzare i toni, gli insulti agli immigrati o a chi la pensa in modo diverso, il gridare sempre. Sono modalità e posizioni che, associate al populismo di Berlusconi (che ha già promesso in passato soluzioni economiche semplicistiche) rappresentano un pericolo serio per la nostra democrazia”. Soddisfatti al Viminale, perché la manifestazione si è svolta in modo assolutamente tranquillo e pacifico, come anche gli altri cortei che si sono tenuti anche in altre città d’Italia, come Milano, Bologna, Torino, Palermo, Roma o Bolzano.