Il presidente di So.Svi.Ma. risponde all’editore del Caleidoscopio: Lapunzina dice solo falsità

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Dopo la denuncia dell’editore del Caleidoscopio, che chiede da anni di visionare gli atti allegati al Bilancio del 2014, pubblicata da questo giornale, risponde il Presidente di So.Svi.Ma. Alessandro Ficile. Ecco il testo integrale della lettera:

Alla luce dell’articolo e della dichiarazioni rese dal Sig. Lapunzina Vincenzo al vostro giornale, nelle quali tra l’altro mette in dubbio l’autenticità del bilancio 2014, si rappresenta quanto segue:
1) La Sosvima Spa nell’ambito del bando sulla Misura 1.17 del POR Sicilia 2000-2006, riservato ai soli enti pubblici, ha presentato, d’intesa con le relative amministrazioni comunali, 14 progetti afferenti la realizzazione di impianti sul solare fotovoltaico e comportanti investimenti per complessivi 7.8 ml€ circa. La Convenzione che regolava i rapporti in essere tra i 14 comuni e l’Agenzia prevedeva che la stessa si faceva carico della progettazione, della realizzazione e della gestione dei predetti impianti fotovoltaici per una durata di 15 anni nonché assicurava il necessario cofinanziamento, previsto in origine in misura del 35% dell’investimento al netto dell’I.V.A. di legge.
2) Tutti e 14 i progetti sono stati finanziati e per poter procedere con la fase di realizzazione, abbiamo sottoscritto un mutuo con l’IRFIS Mediocredito della Sicilia dell’importo di €. 2.800.000,00, quale copertura del cofinanziamento per il quale ci eravamo impegnati in fase di presentazione delle proposte progettuali. Il mutuo, prima falsità denunciata dal Lapunzina, non rappresenta una linea di credito discutibile in quanto, in analogia con quanto fatto da tanti istituti bancari e dallo stesso IRFIS, si reggeva sui flussi di cassa generati dagli impianti e canalizzati su un C/C dedicato e indisponibile aperto dall’Agenzia e sul quale venivano e sono indirizzati i ricavi generati dagli impianti, sia sotto forma di vendita di energia elettrica che di certificati verdi.
3) A lavori avviati, abbiamo dovuto affrontare una grossa ed imprevedibile criticità ovvero, l’introduzione da parte del Governo Nazionale della cosiddetta tariffa incentivante che ha comportato la perdita di valore dei Certificati verdi, sulla scorta dei quali il bando regionale aveva tarato la presentazione dei progetti.
4) Si è reso necessario quindi rimodulare la copertura finanziaria dei 14 impianti per poter stare dentro le condizioni di ammissibilità previste dalla Tariffa incentivante, ovvero non aver utilizzato contributi a fondo perduto in misura superiore al 20% dell’investimento complessivo. In questo senso abbiamo presentato prima ed effettuato dopo, a seguito della concessione di un secondo mutuo dell’importo di €. 3.464.000,00 da parte sempre dell’IRFIS, la rinuncia alla Regione Siciliana alla quota eccedente il contributo decretato.
5) Per la concessione di questo secondo mutuo l’IRFIS ha richiesto di effettuare una Due Diligence legale per poter verificare la capacità degli impianti di sostenere il rimborso delle rate di mutuo. La verifica si concluse positivamente e sulla scorta di tali esiti l’IRFIS erogò il secondo mutuo, il cui intero importo con immediatezza, venne girato alla Regione quale rimborso appunto della quota di contributo eccedente il 20% del finanziamento complessivo.
6) A questo punto si rende necessario effettuare una seconda ed utile smentita rispetto alle tante illazioni e falsità scritte al riguardo sempre dal Lapunzina: i mutui, come già anticipato, non gravano sui comuni né tantomeno sui soci che non hanno avuto alcun onere dagli stessi dal momento che, come già anticipato, i mutui si ripagano grazie alla capacità produttiva degli impianti, tantè che non vi sono rate da pagare. Al contrario i comuni nei quali sono localizzati i 14 impianti traggono un beneficio immediato dagli stessi, dal momento che il 5% dell’energia prodotta viene loro accreditata annualmente ed un beneficio ancora maggiore alla fine della durata della convenzione che regola i nostri rapporti e che prevedeva che l’intero valore della produzione (energia prodotta e tariffa incentivante) degli ultimi 5 anni sarebbe andato a loro. Quindi altro che danni economici, i comuni e quindi il territorio senza aver sostenuto alcun onere né progettuale, né realizzativo, né gestionale – grazie alla nostra intuizione ed al nostro lavoro– ha portato a caso un triplo risultato: la riqualificazione di aree ambientalmente danneggiate (ex discariche, vecchi impianti di depurazione dismessi, rimozione di amianto dai tetti di edifici scolastici); l’abbattimento di circa 20 Milioni di kg di CO2; un importante recupero economico per le disagiate casse comunali, pari a circa 3 Milioni di Euro nei 20 anni.
7) Gli impianti entrano in produzione tra il maggio 2011 ed il febbraio del 2012. A giugno del 2014, in piena crisi finanziaria, il Governo Nazionale decide di rivedere la tariffa incentivante per alleggerire il piano di uscita nel breve periodo. A seguire riportiamo il testo integrale dell’Art. 26, comma 3, Dl 24/06/2014 n.91.
A decorrere dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante per l’energia prodotta dagli impianti di potenza nominale superiore a 200 kW è rimodulata, a scelta dell’operatore, sulla base di una delle seguenti opzioni da comunicare al GSE entro il 30 novembre 2014:
a) la tariffa è erogata per un periodo di 24 anni, decorrente dall’entrata in esercizio degli impianti, ed è conseguentemente ricalcolata secondo la percentuale di riduzione indicata nella tabella di cui all’allegato 2 al presente decreto;
b) fermo restando il periodo di erogazione ventennale, la tariffa è rimodulata prevedendo un primo periodo di fruizione di un incentivo ridotto rispetto all’attuale e un secondo periodo di fruizione di un incentivo incrementato in ugual misura.
8) Questo nuovo intervento legislativo, mette in difficoltà tutti gli operatori attivi sul fronte dell’energie rinnovabili in quanto provoca un disallineamento nei piani di ammortamento dei mutui a suo tempo contratti. Per cercare di alleggerire tali disagi -almeno sotto il profilo dei flussi finanziari- il Governo Nazionale negozia con l’Associazione Bancaria Italiana, l’impegno da parte delle banche aderenti ad assicurare la rinegoziazione dei mutui in essere sulla scorta dell’opzione comunicata dal soggetto gestore degli impianti al GSE;
9) Nel nostro caso dei 14 impianti realizzati, 4 avevano una potenza nominale superiore ai 200 KW e quindi come tali rientravano tra quelli oggetto di rimodulazione; i 4 impianti da soli rappresentano circa l’80% della produzione e quindi delle entrate complessive;
10) Il 12 novembre del 2014 dopo aver informato puntualmente i 4 comuni nei quali sono localizzati gli impianti aventi una taglia superiore ai 200 KW e l’IRFIS della necessità di rinegoziare i mutui alla luce delle novità introdotte dal cosiddetto decreto “spalma incentivi” ed averne concordato le modalità con il soggetto gestore nel frattempo individuato e sul quale torneremo, inviamo al GSE la dichiarazione con la quale scegliamo, tra le due, l’opzione meno onerosa ovvero la b).
Avuto riguardo all’accusa più grave mossaci, anch’essa del tutto infondata, relativa alla modifica o meno del piano di ammortamento da parte dell’Unicredit, nel frattempo subentrata all’IRFIS del quale aveva acquisito il ramo d’azienda, e delle sue presunte refluenze sul bilancio di esercizio del 2014 e sul relativo utile, occorre precisare e chiarire quanto segue:
– Data la complessità degli impianti realizzati sia per numero che per tipologia, l’Agenzia ha ritenuto utile e necessario individuare un partner tecnico ed economico, al quale affidare la manutenzione e gestione degli impianti nonché trasferire l’onere delle restanti quote di mutuo;
– In tal senso attiviamo una procedura di gara aperta che viene pubblicata il 18 giugno del 2014 e chiusa l’8.7.2014. A detta procedura partecipano due aziende e risulta aggiudicataria l’Impresa SIEMI Snc con sede in Misterbianco;
– Con la predetta azienda viene sottoscritta apposita convenzione , con la quale – tra l’altro – la stessa si impegna a far data dal 01 agosto 2014: al pagamento delle restanti rate di mutuo; all’assunzione dell’onere della manutenzione e gestione degli impianti; alla realizzazione dei necessari investimenti finalizzati all’ottimizzazione del rendimento produttivo; all’assunzione del nolo della Polizza Fidejussoria ALL-RISCK a garanzia degli impegni assunti nei confronti di UNICREDIT Spa; agli oneri economici che dovranno essere riconosciuti ad Enel Energia per il servizio di rilevamento e di invio al GSE dell’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, etc..
In conclusione quindi, si chiarisce speriamo in maniera definitiva che:
1) Dal 01 agosto 2014, l’Impresa SIEMI Snc subentra in tutto e per tutto nella gestione degli impianti e quindi anche nei pagamenti delle rate di mutuo contratte con IRFIS prima e passate poi ad UNICREDIT e quindi le stesse non rilevano più ai fini della situazione economica mentre, ovviamente, mantengono gli effetti ai fini patrimoniali;
2) L’Impresa SIEMi in ragione dell’offerta presentata, assicura all’Agenzia un ritorno economico pari all’11,15% del valore della produzione complessiva dei 14 impianti;
3) In ragione di quanto fin qui rappresentato è palesemente chiaro che, con l’aggiudicazione all’Impresa SIEMI della gestione complessiva dei 14 impianti, l’Agenzia ha avuto solo utili a prescindere dal piano di ammortamento dei due mutui contratti e dagli oneri finanziari da essi derivanti.

Cordialità

Il Presidente
Alessandro Ficile

1 COMMENT

  1. ,,,ma pure Lei perdere del tempo per rispondere a vincenzo lapunzina…ma non aveva altro da fare??

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