In due avevano preso di mira una cittadina nigeriana diciottenne.
Francesco Cangemi, 33enne di Cinisi e Giovanni D’Anna, 31enne palermitano della zona di via Dante, avevano già tentato alla fermata autobus di via Croce Rossa di borseggiarla senza portare a compimento il colpo per l’opportuno intervento di un amico della vittima che, però, non l’avrebbe seguita a bordo del bus. Sulla vettura Amat i disturbatori si sarebbero fatti molestatori e rapinatori: entrambi avrebbero seguito la vittima ed uno in particolare, D’Anna, non avrebbe esitato ad importunarla, fissandola dapprima insistentemente e palpeggiandola. La straniera avrebbe cercato di sfuggire al molestatore, cambiando posto e cercando rifugio su un seggiolino in fondo all’autobus ma fin lì l’avrebbe raggiunta il palermitano: l’uomo avrebbe continuato ad insidiarla e le avrebbe sottratto il cellulare lasciato incustodito sul sediolino, nello strenuo tentativo della donna di divincolarsi dalla presa del suo assalitore.
Appena si aprivano le porte, i due coglievano l’occasione per abbandonare il mezzo ed allontanarsi con il cellulare sottratto. La straniera non si sarebbe persa d’animo ed avrebbe inseguito i molestatori fino a raggiungerli e chiedere a gran voce la restituzione del telefonino, non sortendone effetto alcuno. In quel frangente sopraggiungeva una pattuglia di polizia, nel frattempo allertata dall’autista Amat che bloccava i malviventi e recuperava il cellulare della vittima, con il display infranto perché violentemente lanciato a terra dai rapinatori. La versione di quanto accaduto veniva resa agli agenti non soltanto dalla vittima ma anche dall’autista del mezzo ed i due palermitani venivano, pertanto, tratti in arresto e tradotti presso la locale casa circondariale, in regime di vita comune.