Per mettere in circolazione banconote false da 50 euro, l’uomo utilizzava come copertura la professione di venditore ambulante di carciofi.
I Carabinieri della Stazione di Baucina hanno così tratto in arresto con l’accusa di truffa, spendita ed introduzione nello stato di moneta falsificata, F.R., 42enne già noto alle forze dell’Ordine.
Le indagini, iniziate a seguito delle denunce di alcune anziane donne di Baucina, vittime del truffatore, che nel piccolo centro era riuscito a cedere mediante un semplice, ma efficace raggiro, banconote false da € 50 in cambio di moneta genuina, hanno permesso ai Carabinieri di individuare il venditore ambulante palermitano e di scoprirne la tecnica utilizzata.
L’abile truffatore, con il pretesto di vendere mazzi di carciofi porta a porta, individuava anziane vittime, che, ultimata la vendita degli ortaggi, raggirava, riuscendo a farsi consegnare in pagamento banconote da € 50 che scambiava repentinamente con le banconote false in proprio possesso. A scambio avvenuto l’ambulante restituiva la banconota “falsa” alle acquirenti con il pretesto di non avere il resto e chiedeva alle stesse di essere pagato con monete o banconote di piccolo taglio.
I servizi di pedinamento intrapresi nei confronti del F.R. permettevano di coglierlo in flagranza allorché, recatosi nel comune di Trappeto, con la stessa tecnica, riusciva ad appropriarsi di una banconota genuina da € 50, scambiandola con una falsa, ai danni di un’anziana donna del luogo. La scena non sfuggiva ai Militari dell’Arma che bloccavano l’ambulante, recuperando la banconota genuina, restituita all’anziana vittima.
La perquisizione effettuata a carico dell’uomo, permetteva di rinvenire, nel furgone e nell’abitazione dell’uomo, 20 banconote false da € 50 della “serie europa” con i segni distintivi e gli ologrammi della BCE finemente contraffatti. Oltre a trarre in arresto l’ambulante, i Carabinieri deferivano in stato di libertà Z.A. moglie del dell’uomo, accusata di aver detenuto nelle proprie disponibilità alcune delle banconote sequestrate.
Il Tribunale di Palermo convalidava l’arresto del F.R., e disponeva, nei suoi confronti, la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Palermo e dell’obbligo di presentazione alla P.G.