Proprio come le ciliege, uno tira l’altro.
Ed ogni giorno che passa spunta un nuovo candidato impresentabile per il Movimento 5 stelle, smentendo la diversità grillina o lo slogan onestà-onestà. E’ stato scoperto che a Cerignola il candidato Antonio Tasso (nella foto, ndr) è stato condannato in primo grado a sei mesi di reclusione (condanna prescritta poi in appello) per avere venduto cd contraffatti. Appresa la notizia, il capo politico dei pentastellati, Luigi Di Maio, ha chiesto la sua espulsione, che in ogni caso non impedisce a Tasso di continuare a correre per una poltrona in Parlamento e, se eletto, a sedervi in tutta tranquillità. Tasso ha replicato alle accuse con un video postato sul suo profilo Facebook. “Per potermi candidare ho presentato il casellario giudiziario, il certificato dei carichi pendenti e il certificato ex art. 335 che serve per sapere se ci sono indagini sul proprio conto. Tutti questi certificati sono risultati puliti”, ha detto nel video. “Certo una denuncia ci fu circa 20 anni fa tra il 1999 e il 2000, mi sono difeso come mio diritto è non c’è stata alcuna condanna: il caso fu archiviato”. In realtà il procedimento non è stato archiviato, ma prescritto in appello. E’ su questo punto che Tasso ha dichiarato il falso e per questo sarà espluso dal M5s, ma non eliminato dalla corsa verso un seggio in Parlamento.