Una vita per i pupi: Mimmo Cuticchio compie settant’anni

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Per uno che è nato sul tavolaccio di un teatrino, che dormiva con Ippogrifi e maghe, che perse un treno e si ritrovò a Parigi per inseguire il suo sogno.

Per uno che ancora oggi ritorna in quella viuzza antica che racchiude tutto, teatrino, laboratorio e casa… Mimmo Cuticchio compie settant’anni e li porta con l’allegra baldanza di chi ha ancora parecchio da fare. Definizioni, tante e nessuna: è un“puparo”, tecnicamente, perché si costruisce i suoi pupi; ed è “oprante”, ha una compagnia; e “cuntista”, di saghe cavalleresche e sogni teatrali. Ma soprattutto è colui che ha rimescolato l’antico e vi ha trovato un sapore contemporaneo, riuscendo a non dimenticare il primo ma innovare il secondo. Lo racconta persino in un calendario, 365 giorni per 365 spettacoli, debutti, tournée, premi, laboratori, festival, cunti: soltanto le tappe più importanti di un viaggio straordinario che ha raccolto molto, ma molto di più. Oggi che i suoi spettacoli sono richiesti in tutto il mondo, a pochi giorni dal titolo di “commendatore” giunto dal presidente Mattarella, e dopo una mostra straordinaria di oltre 250 pupi che ha “invaso” il Quirinale… Oggi Mimmo Cuticchio pensa già al suo prossimo progetto: raggiungere Roncisvalle, a piedi, con i pupi, gli allievi, i “saggi”. Lo farà dal 25 al 29 luglio; con un prologo palermitano, dall’8 al 10 giugno al monastero di santa Caterina, per la nuova Macchina dei Sogni; che ha già un sottotitolo, “Straziante meravigliosa bellezza del creato“, citazione dal film “Che cosa sono le nuvole” di Pier Paolo Pasolini.
Ma un teatrante festeggia in teatro: ecco che per i suoi settant’anni Mimmo Cuticchio ha voluto mettere insieme un vero e proprio mini cartellone – dal 30 marzo, giorno del compleanno, al 22 aprile – che si srotola tra spettacoli, incontri, presentazioni, un concerto. E una mostra, che è un omaggio sincero non soltanto a chi l’ha preceduto, ma a quelle mani che gli hanno insegnato a forgiare i metalli, sbalzare uno scudo, intagliare una testa, manovrare un pupo.  “70 pupi di opranti e pupari” – che si inaugura venerdì 30 marzo alle 18 al laboratorio dei Figli d’Arte Cuticchio,  nel cuore di via Bara all’Olivella; lì resterà dal 3 al 22 aprile, visitabile a ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – è fatta di settanta teste, settanta corpi, settanta pupi + uno. E quell’uno è il domani, l’anno a venire, lo studio continuo di Mimmo Cuticchio che non si è mai fermato. “Da quando mi sono staccato dal “carro” di mio padre per aprire il mio teatro – ricorda -, con il “mestiere” che piano piano mi sono costruito, ho anche raccolto pupi realizzati da vari opranti, pupari o semplici amatori che testimoniano la differenza stilistica tra un costruttore e l’altro. Greco, Canino, Modica, Bagnasco, Consiglio, Pirrotta, Di Girolamo, Amante, Celano sono i maestri che hanno reso importante un grande tradizione che, fino a pochi anni fa, non considerata Teatro. Ma guardare avanti non vuol dire dimenticare il passato: oggi voglio ricordare gli opranti, i pupari, i cuntisti e i costruttori che non ci sono più. A cui devo il mio mestiere”.
La mano del padre a confronto di quella del figlio: sarà Mimmo Cuticchio a proporre uno dei suoi primissimi lavori, “Orlando conquista le armi”, il 31 marzo e l’1 aprile alle 18,30 al Teatro dei Pupi S. Rosalia; il 18 aprile  – alle 18,30 al laboratorio di via Bara – si presenta il suo video  “L’opera dei pupi di Palermo”. Una vera “singolar tenzone” con il figlio Giacomo che invece proporrà altri tre titoli dell’Opra: il 7 e 8 aprile “L’amore mascherato”; il 14 e 15 aprile, “Ruggiero libera Ricciardetto dal rogo”, per chiudere il 21 e 22 aprile con “Primo amore di Ruggiero e Bradamante”. Sempre Giacomo Cuticchio il 9 aprile (alle 17,15 al Politeama) dirigerà in suo ensemble nel concerto “A singolar tenzone” già proposto nei mesi scorsi al Quirinale. Un passo indietro: il 6 aprile un confronto iconografico tra “I pupi di Cuticchio e le marionette dei Colla e figli” ; e il 20 aprile  (alle 18 a Villa Zito) la presentazione del libro “Alle armi cavalieri” pubblicato da Donzelli, che racchiude la memoria del puparo. Per gli spettacoli: biglietti 10 e 5 euro.