Nell’ambito dell’iniziativa “30 Libri in 30 Giorni” si presenta venerdì 6 Aprile 2018 alle ore 10,00, presso la Sala Conferenza del Parco della Valle dei Templi di Agrigento, il volume di Sebastiano Tusa “I popoli del Grande Verde”.
La manifestazione è promossa da BCsicilia, l’Associazione che si occupa di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con il Parco della Valle dei Templi di Agrigento. Dopo l’introduzione di Giuseppe Parello, Direttore del Parco della Valle dei Templi e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, sono previsti gli interventi di Alessandra De Caro, Dirigente della Soprintendenza del Mare e di Nuccia Gullì, Archeologa della Soprintendenza BB.CC. di Agrigento. All’incontro sarà presente l’autore.
Per informazioni: Email: [email protected] – Tel. 346.8241076 – Fb: BCsicilia – Tw: BCsicilia.
Con questo libro Sebastiano Tusa fornisce la propria versione di uno dei più grandi enigmi della storia del Mediterraneo. Chi erano realmente coloro che comunemente vengono definiti i «Popoli del Mare»? Le loro vicende attraversano un momento cruciale della storia del Mediterraneo, dal XIII al X secolo a.C., quando una compagine di gruppi etnici menzionati in testi egizi si posero in conflitto con il Regno dei Faraoni. A questi popoli, nel corso del tempo, è stata rivolta una modesta attenzione nell’ambito della ricerca storiografia.
La complessità e la vastità dell’area di riferimento in cui agirono questi antichi popoli non consentono in questo momento una risposta univoca. Non è nemmeno facile da definire il processo di formazione di un gruppo etnico anche per le difficoltà oggettive di dare una precisa collocazione geografica agli etnonimi. Essi emersero sul finire della Tarda Età del Bronzo come diaspora migratoria seguita alla lacerante crisi socio-economica e politica del sistema palaziale delle cittadelle micenee e delle loro propaggini costiere anatoliche occidentali, aggravata anche da eventi naturali catastrofici. Questo dinamismo ha comunque garantito al Mare Nostrum una vivacità culturale ininterrotta: un mosaico di popoli, di mestieri e di attività differenti in un momento storico preciso che è ancora poco studiato e poco conosciuto.