“Costruire casa dei moderati e riformisti”: il senatore Pd Faraone chiama a raccolta a Trabia i democratici siciliani

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“Il 4 marzo ci consegna un nuovo bipolarismo: i populisti da un lato, e, dall’altro lato, uno spazio possibile, un “Nuovo Campo” dei riformisti e dei moderati, di chi è alternativo al populismo e all’anti europeismo.

Dobbiamo costruire questa casa politica, un nuovo Pd, un soggetto che diventi forza centrifuga di tutti quelli che si oppongono al populismo e al ribellismo. Non abbiamo un deserto da attraversare, ne siamo convinti, ma grandi e verdi praterie davanti a noi”. Lo scrive su Facebook il senatore Pd, Davide Faraone chiamando a raccolta i democratici siciliani per sabato 14 aprile, dalle 10 alle 18, all’Hotel Tonnara di Trabia.
“In questi anni – aggiunge –  dal primo Big Bang in avanti, Leopolda 2011, la politica italiana è cambiata profondamente. Il Partito Democratico è cambiato. La società è cambiata. Noi avevamo intuito già alcuni anni fa che nulla sarebbe stato più come prima. 
I vecchi partiti della sinistra europea, scrive Giuliano Da Empoli nel suo libro “La rabbia e l’algoritmo” sono ormai l’ombra di ciò che erano. In un decennio, scrive Da Empoli, la sinistra di governo è passata, nei quindici paesi che hanno aderito al Trattato di Maastricht, dal 28 per cento del 2004 al 20 per cento del 2014, un risultato che sarebbe stato ancora peggiore senza la straordinaria performance del Partito Democratico italiano nelle elezioni europee del 2014. In Europa esistono intere aree nelle quali la tradizionale competizione tra destra e sinistra è stata sostituita da una gara tra la destra e i populisti”. “In questi anni – continua Faraone – abbiamo registrato vittorie e sconfitte, l’ultima alle elezioni politiche, ma abbiamo impresso un forza riformista al nostro partito, senza precedenti. Abbiamo cambiato il Paese e abbiamo dato un senso al centro sinistra in Italia, mentre negli altri paesi europei, un senso non lo ha più avuto. Abbiamo commesso errori, certo, tanto abbiamo da correggere, ma la strada è segnata”.