Anche su sollecitazione degli operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese il sindaco ha preso carta e penna e scritto una lettera a Sergio Mattarella.
Il primo cittadino ha raccontato al Presidente della Repubblica i momenti di profondo sconforto che stanno vivendo i lavoratori che hanno prestato la loro attività presso l’azienda torinese o nelle aziende dell’indotto costretti a un futuro senza prospettive.
“A seguito dell’abbandono del sito produttivo da parte della casa automobilistica – scrive il primo cittadino di Termini – sono andati perduti migliaia di posti di lavoro e solo alcune centinaia di lavori ha confidato nel progetto proposto dalla società Blutec, sostenuto da Invitalia, in base al quale, con il contributo pubblico , sarebbe stata avviata un’attività sostitutiva sempre nel settore automobilistico.Tuttavia, a distanza di parecchi mesi dalla riapertura dei cancelli dello stabilimento ex Fiat, sembra che il progetto di riqualificazione stia crollando come un castello di carte, tant’è che la stessa Invitalia ha chiesto la restituzione de finanziamenti erogati”. E in tal modo sottolinea il Sindaco, si dileguano le prospettive di riassorbimento degli operai che non hanno potuto godere degli ammortizzatori sociali e le tenui speranze dei lavoratori dell’indotto.
“L’area imerese non è stata in condizione finora – scrive ancora Giunta – di offrire al alternative occupazionali in sostituzione delle migliaia di posti di lavoro perduti nell’industria ma ha la potenzialità di crearne di nuovi nel settore del turismo culturale, ambientale, termale e paesaggistico. Per far questo occorre che le istituzioni nazionali e regionali investano in termini di pubblicità per attirare flussi turistici che sono sempre mancati ma che possono dare l’atteso sollievo”.
Il sindaco conclude la lettera chiedendo un incontro tra il Presidente e gli operai con le loro famiglie e la sua visita alla città.