Termini Imerese, vicenda Blutec. Ennesimo flop romano. Il Sindaco Giunta: le istituzioni stanno sottovalutando la gravità della crisi

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“Esprimo profonda preoccupazione per gli esiti di una vertenza che sembra infinita per tempistiche e modalità” ha commentato a seguito dell’ennensimo flop romano, il sindaco Francesco Giunta.

“Dopo la revoca del finanziamento da parte di Invitalia, la Blutec sarà costretta a restituire i circa 20.000 milioni di euro già erogati. La società Blutec, dovrà, tra l’altro, entro il prossimo 23 maggio procedere al versamento del primo, sostanzioso, acconto ad Invitalia e dovrà contestualmente predisporre un nuovo piano industriale che poi dovrà essere sottoposto alle parti sociali, al governo nazionale e al governo regionale”.
Il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta ha espresso tutta la sua preoccupazione per una situazione divenuta oramai insostenibile per i lavoratori e per l’intera comunità. Il sindaco nel corso del suo intervento ha altresì sottolineato tutti i dubbi relativi al fatto che un’azienda come Blutec con tutte le problematiche finanziarie che sta attraversando come possa sostenere il rimborso dei circa 20.000 milioni di euro e contemporaneamente garantire il prosieguo del piano industriale intrapreso. Possiamo dire che la risoluzione positiva della vertenza Fiat – Blutec è appesa ad un filo.
“Attendiamo gli esiti dell’incontro di martedì 22 tra invitalia e Blutec e a seguire il tavolo al Mise del 31 maggio. Continuiamo a registrare una sottovalutazione da parte delle istituzioni deputate della grave vicenda sociale ed economica – ha aggiunto il primo cittadino -. Nonostante tutte le difficoltà posso assicurare che non lascerò affondare la mia città nel baratro, conseguenza inevitabile di scelte “folli” del passato che non hanno mai tenuto in debito conto le vere esigenze di un territorio mortificato e stanco di scelte fatte sopra le teste dei Termitani”. 
Per quanto riguarda la problematica degli operai dell’indotto ex Fiat, il sindaco ha affermato: “Per i circa 20 lavoratori dell’indotto che sono rimasti fuori per il noto problema burocratico (licenziati il 31.12.2016 a differenza dei colleghi che sono stati licenziati il 01.01.2017), che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale il Ministero del Lavoro sollecitato ancora una volta dal Sindaco Giunta conferma che la normativa è chiara e che allo stato nulla si può fare per salvare questi lavoratori e consentire loro di percepire come i loro colleghi “più fortunati” gli ammortizzatori sociali”.​