Sequestrata una grossa piantagione “indoor” di canapa indiana in un appartamento al primo piano di una palazzina

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La Polizia di Stato ha sequestrato una piantagione “indoor” di canapa indiana, allestita in un appartamento al primo piano di una palazzina.

Le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno, così, sequestrato oltre 500 piante, dell’altezza media di 60 centimetri e l’impianto e le attrezzature usate per favorirne la crescita e la coltivazione ed hanno arrestato il proprietario dei locali, adibiti a serra, un palermitano di 54 anni.
Nel popolare quartiere palermitano, in via Falsomiele, alle soglie dei locali menzionati, i poliziotti sono giunti, sviluppando alcuni spunti investigativi che avevano reso credibile l’esistenza di una grossa coltivazione illecita, nel contesto di altre, comuni colture di frutta ed ortaggi.
Forse, proprio confidando nella mescolanza di odori, il palermitano aveva deciso di “garantire” la canapa indiana fatta crescere domesticamente, attraverso una distesa di agrumi e nespole che tappezzavano i terreni tutti attorno il domicilio del reato.
I poliziotti hanno ispezionato, palmo a palmo, la proprietà del palermitano fin quando non sono giunti, anche guidati dall’olfatto che percepiva un odore acre ed inconfondibile, al primo piano dello stabile ed hanno fatto irruzione nei due appartamenti, ubicati a sinistra e destra.
All’interno hanno ritrovato oltre 500 piante di canapa indiana, nonché  vari additivi chimici, utili a favorire la crescita dei vegetali, strumenti per la rilevazione del “ph”, un bilancino di precisione, essiccatori elettrici, un complesso impianto di areazione ed illuminazione, necessario a velocizzare la coltivazione.
Grazie all’intervento di personale dell’Enel si è accertato che tutte le unità abitative della palazzina fossero alimentate da allacci abusivi alla rete elettrica, motivo per cui, non soltanto il proprietario dell’appartamento adibito a serra “indoor”, ma anche altri condòmini dovranno rispondere del reato di furto di energia elettrica. Indagini sono in corso per risalire ad eventuali destinatari, “all’ingrosso”, dello stupefacente.