La Sagra del sale ha raggiunto la XXVIII edizione e si svolgerà sabato 25 e domenica 26 agosto prossimo. Saranno due giorni intensi che esalteranno il salgemma e faranno da cornice al festival.
Altro elemento che ha sempre contraddistinto la Sagra è l’enogastronomia con prodotti della cucina tipica madonita ed anche lo street food (domenica). Non mancheranno i ceci, la salsiccia, il buon vino e altre pietanze che le massaie prepareranno a loro piacere. Durante la manifestazione si svolgerà il “rito del sale” e saranno distribuiti i pacchetti di salgemma offerti dalla società Italkali che gestisce la miniera sita a poca distanza da Raffo. La manifestazione è organizzata dall’Associazione “Raffo Sport Club” e rientra nel cartellone delle manifestazioni del Comune di Petralia Soprana. L’appuntamento è anche sostenuto dall’azienda Acqua Geraci e prevede anche mostre, esposizioni e visite guidate. Sarà aperta per i due giorni la mostra sulle lotte contadine allestita dal Centro Studi Epifanio Li Puma e sarà possibile visitare (solo sabato pomeriggio su prenotazione) il MACSS, Museo Arte Contemporanea Sotto Sale, all’interno della miniera.
Raffo, piccolo centro dell’entroterra siciliano è stato sempre vivo e pieno di iniziative legate alle tradizioni e a quella cultura contadina non intrisa di miseria e arretratezza, come molto spesso si vuole fare passare, ma di riscatto sociale che ha fatto del contadino un uomo storico che ha lavorato e prodotto, ha lottato per la libertà ed ha subito, in tutte le sue forme, la violenza delle classi dominanti. Alcuni, come il Epifanio Li Puma sindacalista di Raffo, ci hanno rimesso anche la vita. Stiamo parlando di quella civiltà contadina che nel secondo dopoguerra ha fatto anche registrare una ricca e varia letteratura interpretata anche musicalmente. La musica popolare, infatti, aveva la funzione è di far socializzare gli individui attraverso il ballo, che accompagnava il lavoro e metteva in luce situazioni di ingiustizia e sofferenza: la povertà, l’emigrazione, la guerra, il non sempre facile rapporto con il datore di lavoro, con le autorità e con i potenti. Oggi di tutto ciò rimangono le fondamenta. Una peculiarità che ha stimolato Mario Incudine a realizzare il progetto culturale – musicale “Cuntu e riCuntu Raffo Music Festival” del quale è anche il direttore artistico.
Si inizia sabato 25 agosto 2018 dalle ore 22,00 con la musica de i “Malarazza 100% Terrone”. Sarà una serata all’insegna della riscoperta dei suoni, della tradizione e delle emozioni. La musica di questo gruppo siciliano infatti è incentrata sulla ricerca delle radici popolari in chiave moderna. Le melodie de i “Malarazza 100% Terrone” sono coinvolgenti e ricche di sonorità tipiche siciliane e popolari ri-editate in chiave moderna. I loro brani spaziano tra la protesta verso una politica corrotta e mafiosa ed il disagio di un popolo da sempre oppresso a stati d’animo, sentimenti umani, racconti di personaggi che hanno fatto grande la terra siciliana, tradizioni popolari, narrazioni e leggende
Domenica 26 agosto 2018 dalle ore 18,30 sarà la volta di Mario Incudine che presenterà il suo progetto “Cuntu e riCuntu”. Nel pomeriggio, infatti, si terrà un incontro al quale, oltre a Mario Incudine, parteciperanno altri illustri ospiti dal tema “l’arte del Cuntu nella storia e nell’attualità”. La sera sarà proprio lui ad esibirsi con un concerto a tema sul Cuntu.
“Cuntu e riCuntu” è un progetto etno-culturale attraverso il quale sarà possibile “viaggiare” alla scoperta delle proprie radici. L’evento prende il nome di “Cuntu e riCuntu Raffo Music Festival” e si propone come spazio per esaltare l’arte del Cuntu attraverso la musica popolare, folk, etnica, folk rock, etnojazz popolare e world. L’iniziativa vuole diventare un laboratorio creativo di idee e di musica per mantenere vivo, ancora oggi, il Cuntu adattandolo al contesto socio-culturale attuale; una occasione per non disperdere la cultura popolare siciliana sopravvissuta proprio grazie a quest’arte e al canto che documenta la tradizione e la letteratura orale di un popolo. La manifestazione è un evento unico nel suo genere e si pone come momento di incontro capace di far dialogare anche tradizioni regionali differenti, ritmi e dialetti distanti.
Teatro dell’appuntamento è la borgata di Raffo posta alle sorgenti de fiume Salso, a poca distanza dalla miniera di salgemma più grande d’Europa, nel Parco delle Madonie. Un piccolo borgo, nel centro della Sicilia, abitato ancora da qualche centinaio di anime, che continua ad essere centro pulsante per il recupero di un passato mai dimenticato, legato alle tradizioni e a quella cultura contadina, non intrisa di miseria e arretratezza ma di riscatto sociale, che ha fatto del contadino un uomo storico che ha lottato per la libertà ed in alcuni casi ci ha rimesso la vita, come è capitato al sindacalista Epifanio Li Puma che abitava proprio in questo borgo ucciso il 2 marzo 1948 mentre arava la terra. Una borgata che ha vissuto e vive il proprio sviluppo anche attraverso l’esperienza industriale legata all’estrazione del salgemma nella sua evoluzione che avviene nella miniera ad opera dell’Italkali. Proprio in questo bacino, SALE e CUNTU si incontreranno con la gente attraverso la musica. Questi due elementi saranno le due facce della stessa medaglia che ha coniato Mario Incudine. Un evento, il “Cuntu e riCuntu Raffo Music Festival”, che abbina tradizione e innovazione, identità e cultura, musica e colore, natura e bellezza.