Di Maria: un pezzo di Sicilia alla segreteria nazionale del Coisp

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Sindacato, Polizia di Stato, calcio, cucina siciliana. E la ceramica collesanese. Sono queste le parole chiave attorno alle quali ruota Nicolò Di Maria, palermitano con sponda sulle Madonie.

Ieri è stato eletto a Roma, alla segreteria nazionale del Coisp, il sindacato indipendente dei poliziotti tra i più rappresentativi a livello nazionale.

«Bisogna pedalare tutti i giorni» ripeteva e continua a ripetere Di Maria. Lo fa senza stancarsi e non si riferisce solo al sindacato. Nel suo cuore ci stanno Collesano, la politica, i diritti, lo sviluppo. Di una intera categoria professionale intanto, «quella della Polizia di Stato che arranca – dice Di Maria – perché scarseggiano uomini e mezzi». E aggiunge: «Ben 48 anni l’età media del poliziotto italiano… Fate un po’ voi». Già. «Il turnover – dice Di Maria – non dà soluzioni, i nuovi reclutamenti non coprono i pensionamenti, il contratto di categoria non viene più rinnovato da anni, il riordino delle carriere latita… eppure il gradimento e la fiducia negli agenti è cresciuta tra la gente».

Di Maria è fresco di incarico e ha raggiunto il traguardo tanto ambito dopo aver speso, ormai da oltre un decennio, tempo ed energie quotidiane nel sindacato. Che lo ha ripagato, prima con la guida della sezione provinciale di Palermo e adesso della struttura nazionale. Con lui un altro siciliano già in squadra da più tempo, il catanese Marcello La Bella. Coadiuveranno il numero uno del Coisp, Domenico Pianese insieme ad altri cinque colleghi. Almeno fino al prossimo congresso che si svolgerà fra tre anni.

La salvaguardia della categoria è un cruccio e un obiettivo fisso al contempo: «Salvaguardando gli uomini che stanno in strada, salvaguardiamo ognuno di noi, ogni cittadino» sentenzia Di Maria, che, a guardarlo, non dimostra il suo mezzo secolo d’età.

Fare squadra e lavorare insieme e al servizio del gruppo in effetti lo ha imparato dal calcio. È stato allenatore per tanti anni in Promozione, in Prima categoria… una passione che, a un certo punto, lo ha spinto a mettere su un torneo in memoria dei maestri ceramisti collesanesi: Salvatore e Litterio Iachetta nella loro Collesano. Qui, oltre a Palermo, lavora ancora la moglie Cinzia, una delle ultime ceramiste madonite.

«Emergenze umanitarie, emergenza legata ai migranti, macro e microcriminalità le grandi sfide del settore» ricorda Di Maria, che conta numeri e obiettivi. Con l’elezione di ieri, contestualmente Francesco Roselli e Filippo Micalizzi, segretari generali provinciali di Trapani e di Messina, sono entrati nel direttivo nazionale.

@AntoninoCicero1