L’evento dell’8 e 9 settembre è alla sua decima edizione. E, come ogni anno, verrà assegnato il premio GAL Hassin.
Nelle scorse edizioni è stato conferito a grandi nomi che si sono distinti nella ricerca o nella divulgazione delle scienze astronomiche, Mario Di Martino, Margherita Hack, Giovanni Bignami, George Fitzgerald Smoot, premio Nobel per la fisica 2006, e poi, ancora, a Romano Serra, a Corrado Lamberti, a Walter Ferreri, a Marcello Coradini, a Roberto Ragazzoni, a Giovanni Valsecchi, a Andrea Milani, a Paolo Spanò, a Nichi D’Amico e a Roberto Battiston, nomi di eccellenza e ognuno di loro ha dato un importante contributo al Centro di Isnello di riconosciuta qualità da parte della NASA, dell’ONU, di numerose Istituzioni universitarie italiane ed estere, fra queste l’Istituto di Astrofisica dell’Università di Tübingen che partecipa alla Fondazione GAL Hassin nella qualità di Fondatore aderente. Fondatori aderenti anche la Fondazione Prato Ricerche, Spacedys di Pisa, LCD grafica design Firenze, la rinomata ditta Fiasconaro di Castelbuono, i Comuni di Castelbuono, di Collesano, di Petralia Sottana. Fondatore promotore è il Comune di Isnello.
Anche quest’anno, a Isnello, i grandi nomi della comunicazione scientifica, dell’Astrofisica e dell’Astronautica.
Si inizia l’8 settembre con una personalità straordinaria, l’astronauta ESA Paolo Nespoli, che ha compiuto la sua ultima missione a lunga durata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) l’anno scorso, trascorrendo sei mesi in orbita e rientrando a Terra il14 dicembre 2017. A bordo della ISS ha compiuto numerosi esperimenti scientifici e numerosi collegamenti con studenti italiani da ogni parte d’Italia. Paolo Nespoli è ora fonte di ispirazione per i più giovani. Un ruolo, quello di indicare il futuro alle nuove generazioni, che rappresenta un valore enorme, incalcolabile.
A seguire l’assegnazione del Premio GAL Hassin e, in serata, la performance di Filippo Tognazzo della Compagnia Teatrale Zelda, che presenterà STARLIGHT-settemillimetridiuniverso, che racconta la storia della nascita della spettroscopia e dell’Astrofisica in Italia, ma anche il coraggio e la grande passione degli uomini che vi dedicarono la vita: Padre Angelo Secchi, Giovan Battista Donati, Pietro Tacchini, Arminio Nobile e Giuseppe Lorenzoni, che seppero credere nel loro lavoro e nelle loro intuizioni in un’epoca in cui l’Italia era sconvolta da miseria, colera e rivolte. Uno sguardo nuovo sulla storia d’Italia fra il Risorgimento e la Grande Guerra, raccontato attraverso le vicissitudini, l’amore e la passione nella ricerca scientifica, e in particolare nell’astronomia.
Il 9 settembre sarà la volta di Giovanni Pratesi, docente all’Università di Firenze. Saranno le meteoriti l’oggetto della sua relazione, e non poteva che essere così per un grande esperto del settore. E, in più, i risultati di analisi che il suo Istituto ha fatto su una “strana” e intrigante meteorite del GAL Hassin. Può esserci la sorpresa.
Seguirà, un altro nome prestigioso nell’ambito della Comunicazione scientifica italiana, Piero Bianucci, giornalista e scrittore scientifico. Intervistato da Sabrina Masiero del GAL Hassin, ci racconterà della sua storia sentimentale con l’astronomia. Terrà poi la sua conferenza sul Cielo di Primo Levi. Tutto inedito, ma solo lui, grande amico di Levi, potrà dire queste cose.