Scoperta nuova crack house, Carabinieri arrestano due persone per produzione e spaccio

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A seguito della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati circa 115 grammi di cocaina, 3705,57 € in banconote e monete di vario taglio, un bilancino di precisione ed un foglio di carta riportante nomi e cifre.

L’operazione si è svolta lo scorso weekend, quando i Carabinieri della Compagnia Piazza Verdi unitamente a quelli della Stazione di Acqua dei Corsari e di Villagrazia di Palermo, hanno svolto un servizio antidroga nel quartiere “Sperone”. Gli uomini dell’Arma nonostante le difficoltà operative, sono riusciti ad approfittare dell’apertura del portone di uno stabile in piazzale Ignazio Calone, entrando in appartamento e procedendo al controllo.
All’ingresso degli operanti nell’abitazione in questione, Salvatore Tutone, palermitano classe 1999, si avvicinava alla finestra e con un gesto repentino lanciava qualcosa fuori. I militari che nel frattempo si trovavano in strada, recuperavano tre buste trasparenti chiuse ermeticamente, contenenti complessivamente 60 involucri di plastica bianca termosaldata con all’interno del Crack.
Salvatore Tutone su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale Pagliarelli di Palermo.
Contestualmente in Largo Giuseppe di Vittorio, sempre nel quartiere Sperone, I Carabinieri hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Danilo Lo Nardo, palermitano classe 1989, anche lui volto noto alle forze dell’ordine. I militari notato l’uomo aggirarsi con fare sospetto in Largo Di Vittorio decidevano di fermalo per controllare. Quest’ultimo alla vista dell’autovettura con le insegne d’Istituto tentava la fuga a piedi, venendo raggiunto poche decine di metri dopo.
A seguito della perquisizione personale, il pusher veniva trovato in possesso di € 70 in banconote e 13 involucri termosaldati, contenti presumibilmente 3 grammi circa di crack. L’Autorità Giudiziaria ha disposto che il Danilo Lo Nardo venisse sottoposto alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa della relativa udienza di convalida.
Tutto lo stupefacente sequestrato nel corso delle operazioni antidroga, sarà sottoposto alle analisi di laboratorio presso il L.A.S.S. (laboratorio analisi sostanze stupefaecnti) del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo per le analisi qualitative e quantitative.
Il “crack” o “base” è una sostanza stupefacente nata in America molto diffusa anche in Gran Bretagna a partire dagli anni ottanta. Viene ricavata, tramite processi chimici, dalla cocaina. Essa viene poi assunta inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Questa operazione provoca degli scricchiolii che danno origine al suo nome. E’ stato originariamente concepito e sintetizzato per uno scopo ben preciso: era destinato ai cocainomani cronici come sostituto della cocaina, in quanto l’assunzione nasale provocava la distruzione dei tessuti nasali, per cui l’unica modalità di assunzione alternativa era rappresentata dall’inalazione. E’ uno stupefacente altamente pericoloso in grado di indurre elevata dipendenza e rapida assuefazione psicologica e fisica, inoltre è in grado di aumentare gli istinti violenti e disinibire i principali centri di controllo del sistema nervoso centrale. Spesso porta all’alienazione sociale o a forme di psicosi. Gli effetti del “crack” hanno una “salita” immediata, intensa e molto breve (3-4 minuti). Il “crack” viene sintetizzato a partire dalla cocaina in polvere (cocaina cloridrato) con una base debole (solitamente bicarbonato di sodio o ammoniaca, che rendono la sostanza pura precipitandola, eliminando l’acido cloridrico usato per renderla solubile in acqua.