Cinque giornate per conoscere le bellezze, le risorse naturali, paesaggistiche, culturali, geologiche, le tipicità ma soprattutto le potenzialità del Parco dei Monti Sicani.
Una manifestazione che ha coinvolto numerosi comuni siciliani, che ricadono nel territorio dell’ente parco, istituito con l’obiettivo di valorizzare il territorio della Sicilia Centro Occidentale, ancora poco apprezzato ma in grado di rappresentare un importante polo di attrazione turistica. “Una riscoperta dell’identità siciliana, di un senso di appartenenza volto a tutta la popolazione e che deve trasformarsi in una valenza socio – economica – ha esordito con queste parole durante l’inaugurazione Luca Gazzara, commissario straordinario dell’ente e promotore dell’iniziativa insieme con il direttore reggente Benedetto Belnome e la Rete degli Operatori dei Monti Sicani, rappresentata da Illuminata Profeta e con la collaborazione degli amministratori locali. “Le Giornate del Parco sono l’occasione – ha proseguito Gazzara – per un momento di riflessione sulle opportunità di valorizzare le formazioni geologiche risalenti al Permiano – ultimo periodo dell’Era Paleozoica – insieme alle altre bellezze storiche e naturalistiche oltreché gastronomiche. Un nuovo turismo rurale che può e deve nascere nella nostra Regione”.
La superficie del Parco è di oltre 43 mila ettari, dove coesistono sistemi agro-silvo-pastorali che permettono l’esistenza di parecchie aziende agricole e zootecniche capaci di dare origine a prodotti tipici e di qualità, abbraccia dodici i comuni coinvolti (6 in provincia di Palermo e 6 in quella di Agrigento): Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana Palazzo Adriano, Prizzi, S. Giovanni Gemini, S. Stefano Quisquinia e Sambuca di Sicilia. In alcuni di questi paesi, nei giorni scorsi, si sono tenute iniziative di vario genere con protagonista un numeroso pubblico coinvolto in attività all’aperto e non solo: incontri con le scuole e il territorio a Burgio, dedicati all’analisi di progetti e atti concreti di collaborazione come il borisino turistico scolastico (18 istituti scolastici comprensivi e circa trenta operatori della rete dei Monti Sicani); la visita all’eremo di Santa Rosalia alla Quisquina nel borgo di Santo Stefano di Quisquina; il convegno “Il futuro del passato del territorio di Castronovo” nell’omonimo borgo del palermitano; l’incontro “Il Parco, i suoi prodotti, il turismo e le opportunità di lavoro” a Bivona; altri appuntamenti tra Filaga – Prizzi, Chiusa Sclafani e Palazzo Adriano, dove si trova l’attuale sede dell’ente: qui la tavola rotonda “Le rilevanze geologiche d’interesse internazionale” con il patrocinio dell’assessore regionale all’Ambiente Totò Cordaro e la partecipazione del direttore del GAL Sicani Angelo Palamenghi e di illustri relatori: Pietro Di Stefano, docente di Geologia Stratigrafia e del Sedimentario del Dipartimento di Scienze Geologiche; Carolina D’Arpa, conservatore del Museo Gemellaro di Palermo; Biagio Favarò, geologo; il giornalista e scrittore Mario Liberto, in veste di moderatore.
La domenica conclusiva è coincisa con la “custodia del creato”, iniziativa promossa dell’Ordine Francescano Secolare di Sicilia, in collaborazione col Parco, nell’area attrezzata del demanio forestale “Bosco di Buonanotte” in Santo Stefano di Quisquina: il Tema scelto per questa giornata mondiale voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana è stato “coltivare l’alleanza con la terra”. Infatti dal 2016 in poi papa Francesco e il patriarca Bartolomeo, con i loro messaggi congiunti per la Giornata mondiale di preghiera per il creato, hanno dato un notevole impulso all’iniziativa di celebrare il “Tempo per il Creato” usando un linguaggio forte per ribadire l’urgenza della risposta alla crisi ecologica e la necessità di agire per fermare i cambiamenti climatici in atto. L’enciclica “Laudato sì”, ha rimesso al centro della riflessione e dell’azione della Chiesa la custodia del Creato, alla quale, in questi secoli, i seguaci di Francesco d’Assisi hanno dedicato ogni sforzo. Questa rappresenta un richiamo alla memoria del dono ricevuto e al senso di responsabilità di vivere la propria vita con autenticità e coerenza. Dopo la messa celebrata da fra Salvatore Zagone, padre Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Palermo, e infine una degustazione prodotti tipici “sicani”.
Nella foto un momento del convegno. Al tavolo: Angelo Palamenghi, Biagio Favarò, Luca Gazzara, Illuminata Profeta, Mario Liberto.