Si è svolto a Cefalù il primo corso della Rete Nazionale We Debate nella provincia di Palermo, promosso dall’IIS Mandralisca ed ospitato dall’IIS Del Duca Bianca Amato.
Dalla scuola capofila regionale, il Liceo classico N. Spedalieri di Catania, le professoresse A. Cantaro e S. Pisano hanno guidato alunni e docenti delle scuole
superiori e delle scuole secondarie di primo grado di Cefalù e Pollina, in un percorso di formazione e laboratorio per la conoscenza e l’applicazione della metodologia didattica del dibattito argomentativo, inserita dal MIUR tra le esperienze di innovazione delle avanguardie educative INDIRE per combattere la dispersione scolastica e, nello stesso tempo, per potenziare le eccellenze tra gli allievi.
Il dibattito è l’arte, tanto antica quanto moderna, del parlare in pubblico sostenendo le proprie idee, l’arte del confronto attento, documentato e rispettoso delle posizioni contrarie. Una pratica antichissima, nata nella città culla della democrazia, Atene, e poi consolidatasi nel pensiero politico della repubblica di Roma antica, arrivando fino ai nostri giorni.
Il modello della Rete Nazionale We Debate è una discussione formale nella quale due squadre sostengono e controbattono un’affermazione data, ponendosi a favore o contro di essa indipendentemente dalla propria posizione personale. Nella fase preparatoria i componenti delle squadre sono chiamati a ricercare ed argomentare, in modo critico, la posizione che viene loro assegnata, realizzando un serio lavoro cooperativo di documentazione fondata su evidenze attendibili. Durante il confronto poi si assiste ad un vero e proprio esercizio di democrazia e cittadinanza: gli oratori presentano le proprie posizioni, confutano gli avversari, porgono loro domande nel pieno rispetto di regole e di tempi, senza pregiudizi né prevaricazioni, aprendosi necessariamente all’ascolto dell’altro, seguendo l’etica del confronto costruttivo, oggi così poco valorizzata.
Dopo un breve momento seminariale, alunni e docenti sono stati messi “in situazione” ed hanno fatto personalmente esperienza della metodologia preparando un confronto su due topic particolarmente controversi: il primo “Il corpo umano non dovrebbe essere tatuato”, tema su cui si sono confrontati gli alunni, divisi in due squadre eterogenee di allievi provenienti dal Liceo Artistico Bianca Amato, dall’ITCG J. Del Duca, dall’IPSSEOA e dal Liceo classico Mandralisca; il secondo invece “L’utilizzo a fini didattici dello smartphone personale nelle aule scolastiche deve essere vietato” ha visto confrontarsi gli stessi docenti in formazione dell’IC Botta, dell’IC Pollina San Mauro, dell’IIS Del Duca Bianca Amato e dell’IIS Mandralisca.
Mettersi in gioco, indossare i panni dell’altro, parlare e ascoltare sperimentando la piacevolezza dello stare insieme: sono state queste le sensazioni provate da tutti i debaters, alunni e docenti, che hanno concluso le due giornate di formazione pensando già all’organizzazione delle attività di dibattito nelle scuole e tra le scuole, su temi legati alle discipline di studio o tratti dall’attualità, in un’ottica di apertura, flessibilità e collaborazione virtuosa a tutto vantaggio dei giovani di Cefalù e delle Madonie.
Annalisa Manzo