La responsabilità di quanto accaduto negli ultimi giorni non è da imputare esclusivamente ai cambiamenti climatici ma anche ad una gestione del territorio non corretta.
Una gestione attenta e scrupolosa infatti, non può non tener conto della programmazione e attuazione di pratiche tecnico – scientifiche che non possono prescindere dalle sistemazioni idraulico-forestali degli alvei, dalla gestione del patrimonio forestale e dal favorire il presidio del territorio costantemente assicurato dalle attività agricole e zootecniche. “L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Palermo è rattristato per le conseguenze degli ultimi eventi, dove il territorio è stato violato e alto è il prezzo pagato con le Vite umane spezzate, le ultime vicende devono tradursi da pianto a stimolo al fine di canalizzare le attività che coinvolgendo i Professionisti tecnici specialisti del settore, di cui la Sicilia è ricca, si traduca in azioni concrete di pianificazione territoriale” afferma il Presidente Dott. Agronomo Paola Armato. Qualsiasi pianificazione dell’uso del suolo dovrebbe prendere in considerazione anche il verificarsi di eventi pluviometrici di particolare intensità come questi ultimi che hanno raggiunto punte di 120 mm/giorno. Il limite di non edificabilità al disotto dei 150 mt dalle fasce pluviali nasce dalla constatazione che tali superfici sono i normali territori di espansione dei fiumi o torrenti e pertanto ad alto rischio di inondazione. I suoli alluvionali che caratterizzano queste aree sono tra i suoli più fertili e per tale ragione devono essere tutelati ed utilizzati solo per fini agricoli e/o forestali, a tutela di una risorsa limitata ancorché irriproducibile, da cui deriva l’importante funzione paesaggistica ed economica strategica per lo sviluppo del territorio siciliano. Il suolo deve essere considerato un bene comune e come tale va difeso e ne va garantita la sua conservazione per le generazioni future. Di fondamentale importanza è l’interazione suolo pianta come punto focale per la stabilità dei terreni. Le buone pratiche agricole unitamente alla corretta gestione silvocolturale dei boschi assicurano una naturale permeabilità dei suoli garantendo un normale deflusso idrico, ricorda il Presidente Dott. Agronomo Paola Armato.