La Notte Bianca dell’UNESCO, che ha definitivamente chiuso l’edizione 2018 de Le Vie dei Tesori, ha raccolto 12.700 visitatori.
Gli ultimi sono entrati ieri sera tardi nel duomo e nel chiostro di Cefalù che ha chiuso il weekend di visite nei nove monumenti del percorso arabo normanno. Il luogo più visitato – ma ormai è l’abitudine – è stato Palazzo Reale con lo straordinario “bagno” nei mosaici della Cappella Palatina. Ma i 5500 visitatori che si sono già messi in coda venerdì dalle 17,30 (ben un’ora e mezzo prima dell’ingresso ufficiale che è stato anche anticipato, vista l’affluenza, hanno potuto anche passeggiare tra i composti giardini reali, sui bastioni. Un’esperienza bellissima, nel cuore della tiepida notte novembrina. L’ingresso del pubblico è avvenuto – ed è la prima Notte Bianca che capita – dal portone monumentale di piazza Parlamento, aperto da poche settimane: questo ha evitato che la lunga coda di accesso si componesse in strada, come successo nelle precedenti edizioni. Alcune centinaia di persone hanno scelto invece la Cattedrale normanna, dove le guide del sito hanno condotto alla scoperta della struttura voluta da Gualtiero Offamilio, arcivescovo della città dal 1169 al 1190. E hanno scoperto che nacque come moschea in epoca islamica e che fu convertita in chiesa cattedrale da Roberto il Guiscardo… e tanto altro, visitando le tombe reali e la sala del tesoro. Ottima performance per il palazzo della Zisa, con oltre mille visitatori, anche qui code per l’accesso già un’ora prima dell’apertura dei cancelli: gli addetti di CoopCulture hanno affiancato i volontari de Le Vie dei Tesori, presenti in ogni sito. In tanti – oltre 300 a sito – hanno invece scelto di visitare la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, o hanno salito la scalinata che porta alla bizantina Santa Maria dell’Ammiraglio e alle delicata San Cataldo; e diversi hanno raggiunto Ponte dell’Ammiraglio che di notte acquista colori del tutto imprevedibili. Sabato sera la Notte bianca si è spostata a Monreale, tra chiostro benedettino e Duomo normanno, dove le visite – oltre 400 ingressi – sono state condotte dallo stesso parroco della Cattedrale, don Nicola Gaglio, alternate a recital musicali per tutta la serata; ultimo appuntamento ieri a Cefalù dove, oltre al Duomo e al chiostro, è stato aperto il Teatro Salvatore Cicero con in programma il concerto «La musica della Grande Guerra tra storia e memoria», diretto da Giuseppe Testa, a cura dell’associazione culturale musicale Santa Cecilia di Cefalù, mentre la storia del teatro è stata raccontata da Vincenzo Garbo.
E sta andando benissimo anche la mostra “Viaggio per immagini. Dal Grand Tour al riconoscimento UNESCO” organizzata dalla Fondazione Unesco Sicilia a Villa Vito che nei primi quattro weekend di programmazione – e nelle aperture del museo durante “Le Vie dei Tesori”– ha già raggiunto numeri ragguardevoli.