“Il fatto non costituisce reato”. Assolto dall’accusa di abuso d’ufficio, tecnico del Comune di Trabia.
Il Tribunale Collegiale di Termini Imerese, presieduto dal dott. Sandro Potestio, giudici a latere dott.ssa Claudia Camilleri e dott. Gregorio Balsamo, ha assolto con formula piena il geometra Ignazio Arena.
Tutto inizia nel dicembre del 2004 quando il geometra partecipa, nella sua qualità di addetto alla Sezione Urbanistica dell’Ufficio Tecnico Comunale per il contrasto all’abusivismo edilizio, al sopralluogo di un immobile in Località Piani 37 del Comune di Trabia di proprietà di Giovanni Mascellino e Vincenza Sanfilippo, procedendo insieme alle forze dell’Ordine al contestuale accertamento e sequestro posto che era in atto la realizzazione di opere abusive in quanto costruite fuori dai termini previsti dalla Legge di sanatoria edilizia 326/2003 che prevedeva la data di ultimazione delle stesse entro il 31 marzo 2003.
Nell’ottobre del 2012, quindi dopo circa 8 anni da quell’accertamento, come responsabile del procedimento nel programma operativo sanatorie edilizie dell’Ufficio Tecnico Comunale di Trabia, il geom. Arena si trovò ad esaminare la richiesta di concessione in sanatoria dello stesso immobile, e non trovando nel fascicolo intestato alla ditta alcun riferimento riguardante la mancanza dei presupposti per accedere ai benefici di sanatoria (definizione delle opere al 31 marzo 2013) nonché la copia del verbale di sopralluogo cui aveva partecipato nel lontano 2004, definì positivamente la richiesta di sanatoria. La concessione della stessa in realtà fu poi revocata a seguito dell’incrocio dei dati successivamente emersi a seguito di adeguate verifiche compiute dall’Ufficio Tecnico.
L’articolata istruttoria del processo, curata dal difensore del geometra, avv. Salvatore Sansone (nella foto), ha evidenziato la mancanza dell’intenzione da parte dell’imputato di operare contro finalità pubbliche e comunque di procurare ingiusto vantaggio a terzi. Attraverso il contributo di testi chiamati dalla difesa nonché di produzioni documentali, è stata dimostrata l’assoluta inconsapevolezza dell’imputato di aver rilasciato illegittimamente una concessione in sanatoria. La tesi della difesa condivisa in sede di requisitoria dall’Ufficio del Pubblico Ministero, nella persona del sostituto procuratore della Repubblica dott. Eugenio Faletra, ha prodotto l’accoglimento delle provate istanze di proscioglimento.
“L’Arena – commenta l’avv. Sansone – come tutti gli incaricati dell’istruttoria delle numerosissime domande di sanatoria pendenti presso gli uffici Comunali, migliaia quelle ancora oggi da esitare, non poteva ricordare di aver partecipato, ben 8 anni prima, al sopralluogo che sostanzialmente escludeva la sussistenza dei requisiti richiesti dalla legge per il rilascio della concessione in sanatoria. Il fascicolo a sua disposizione, mancando di ogni riferimento consequenziale, lo aveva erroneamente determinato per il rilascio della concessione poi in effetti revocata”.