Terremoto Catania: vertice in prefettura con il Capo della Protezione Civile. E domani arriva Di Maio

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L’evento è avvenuto alle ore 3,19 di stanotte, 26 dicembre 2018, con una magnitudo di 4.8 nell’area etnea, a circa 2 km a Nord di Viagrande e Trecastagni, leggermente a Sud Est rispetto alle scosse che si sono verificate nei giorni precedenti sull’Etna.

Il terremoto è a circa 5-6 km dalla costa ed è superficiale con una profondità stimata intorno a 1.2 Km. L’ubicazione dell’evento è molto simile a quella del terremoto del Catanese del 20 febbraio 1818.
Fino a questa mattina (alle ore 10) dall’inizio dell’attività etnea (il 23 dicembre), complessivamente nella zona sono avvenute quasi 60 scosse con magnitudo superiore a 2.5 (3 dopo il terremoto di questa notte), la maggior parte sono localizzate nelle vicinanze delle scosse di magnitudo fra 4.0 e 4.3 avvenute il 24 dicembre. 
A seguito dell’evento sismico il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, accompagnato da un team di esperti, è sceso in Sicilia per fare un punto sulla situazione sui danni provocati dallo sciame sismico. Dopo un sorvolo dell’area colpita, Borrelli ha incontrato le autorità locali presso la Prefettura di Catania per pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’agibilità degli edifici.
Sono 10 le persone rimaste ferite, in maniera non grave, per i danni provocati dalla scossa. Inoltre è stata chiusa a scopo precauzionale il tratto tra Acireale e Giarre dell’autostrada A18 Catania-Messina, per lesioni presenti sull’asfalto della carreggiata vicino ad Acireale, mentre l’aeroporto di Catania resta pienamente operativo. Oltre alle squadre dei vigili del fuoco al lavoro dalla notte, arrivate anche da Siracusa, Messina e dalla Calabria, sta giungendo altro personale dei pompieri dalla Campania e da Lazio. Per cinque ore, dalle 3.20, subito dopo l’evento sismico, e le 8.50, c’è stato uno stop della circolazione ferroviaria sulle linee Messina-Siracusa e Catania-Palermo.
I paesi più colpiti sono Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina. A Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono venuti giù il campanile e la statua di Sant’Emidio, protettore dei terremoti.
La scossa di stamane era stata preceduta da uno sciame sismico iniziato verso mezzanotte, una sismicità che secondo il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera “non lascia tranquilli” e che ricorda “quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea, è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”.
Il vicepremier Luigi Di Maio, annuncia su Facebook, che domani sarà “nel catanese per incontrare i cittadini e le autorità locali”. Matteo Salvini invece ringrazia in un tweet “gli oltre 100 pompieri che stanno lavorando da stanotte”. Ma su di lui divampa la polemica. La mattina aveva postato una sua foto su facebook mentre faceva colazione con pane e nutella, nel momento in cui nel catanese le persone erano ancora per strada per la paura e la struttura della protezione civile era da ore al lavoro per salvaguardare le vittime e la prima verifica dei danni.