La Polizia di Stato è intervenuta, nelle scorse ore, in un appartamento ove i Vigili del Fuoco avevano appena domato le fiamme di un incendio.
I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale, intervenuti per prestare soccorso agli occupanti dell’immobile della Zisa, ovvero due studentesse, all’atto del propagarsi delle fiamme hanno finito per rilevare gli estremi di un reato, legato ad una presenza, nell’appartamento, tanto sorprendente quanto illecita: una piccola serra di marijuana.
Alla illecita coltivazione, da una prima sommaria valutazione fatta dai Vigili del Fuoco, sembrerebbe tra l’altro doversi ricollegare anche l’incendio spento dagli stessi Vigili.
Gli agenti hanno, così, verificato l’esistenza di una stanza al secondo piano dell’appartamento, ma sempre pertinenza di esso, al quale si accedeva attraverso una scala interna. Nel locale, all’apparenza adibito a lavanderia, erano allocate quattro piante di marijuana alte un metro e mezzo cadauna, ciascuna originariamente piantata in vasi, poi fusi dall’alto calore delle fiamme.
A far da compendio alle piante ed a far ritenere che esse fossero state coltivate appositamente, anche una serie di strumenti e di accorgimenti utili alle coltivazioni in ambienti chiusi, tali cioè da riproporre microclimi favorevoli, quali lampade alogene ed areatori, nonché additivi per la concimazione e dosatori in metallo e persino un manuale per la coltivazione della marijuana .
Sembrerebbe che l’incendio si sia sprigionato da un corto circuito alla multipresa che raccoglieva i terminali di ogni componente elettrica legata alla serra indoor.
Durante il controllo dei poliziotti sarebbe giunto uno studente 25enne, palermitano, anch’egli conduttore dell’immobile, insieme ad una delle due studentesse già presenti; lo studente avebbe assunto su di sé la responsabilità dell’illecita coltivazione e, per questo, sarebbe stato denunciato a piede libero. Piante e strumentazione sono stati posti sotto sequestro.