Vicenda Blutec: sindaco di Termini Imerese scrive al Prefetto, al Mise, alla Regione e al Presidente della Città Metropolitana per attivare nuovo tavolo tecnico

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Il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, ha scritto una lettera al Prefetto di Palermo, Antonella De Miro, e per conoscenza al Presidente della Regione Nello Musumeci e al presidente della Città Metropolitana, Leoluca Orlando

per porre in risalto la delicata vertenza dei lavoratori Blutec di Termini Imerese.
La lettera del Sindaco al prefetto di Palermo
Mi rivolgo doverosamente a Lei, quale Organo periferico dello Stato nonché rappresentante generale del Governo nazionale, con specifiche funzioni di mediazione nelle vertenze di lavoro e di rappresentanza dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie – inizia così la missiva del primo cittadino -. Ma anche e soprattutto per l’attenzione e la sensibilità da Lei sempre manifestate nel farsi carico delle problematiche sociali e del lavoro più delicate e di maggiore incidenza nel contesto territoriale.
Faccio riferimento, in particolare, alla vicenda ingloriosa della presenza in Sicilia (esattamente nell’agglomerato industriale termitano) di uno stabilimento FIAT, beneficiario, nel corso degli anni, di consistenti contributi pubblici, nel quadro di una industrializzazione rivelatasi un falso miraggio – aggiunge il sindaco Giunta -. Infatti, quando l’azienda automobilistica torinese si è ritrovata a misurarsi con il mercato in carenza di agevolazioni dirette e indirette, ha deciso di abbandonare, senza considerare che, nel corso dei decenni precedenti, il bilancio dell’azienda aveva registrato risultati positivi anche grazie alle operaie e agli operai siciliani.
Da quel momento abbiamo registrato il susseguirsi di apparizioni e sparizioni di rappresentanti del ceto politico e l’enunciazione di ripresa dell’attività lavorativa mediante improbabili piani industriali.
Nelle more, lo Stato si è fatto carico di ogni tipo di ammortizzatori sociali e altro.
In ultimo, come peraltro Le è ben noto, nell’ex stabilimento FIAT si è insediata la BLUTEC che, con i finanziamenti di INVITALIA, avrebbe dovuto riprendere l’attività produttiva, assorbendo tutto il personale che non aveva frattanto potuto godere della pensione anticipata – conclude Francesco Giunta -. È, altresì, noto che INVITALIA ha chiesto a BLUTEC la restituzione dei finanziamenti finora erogati, avendo riscontrato asseritamente gravi disfunzioni nella loro gestione, tanto che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese ha ritenuto di aprire un fascicolo d’indagine.
E’ da aggiungersi, che ad oggi la Società non ha ancora provveduto ad attivare la restituzione delle somme richieste, elemento essenziale per la sottoscrizione di un rinnovato piano industriale che restituisse la serenità perduta alle tante famiglie interessate.
Per tutta risposta il Ministero, pur avendo mostrato “apparente” interesse alla risoluzione dell’annosa vertenza, in ultimo con la visita, in Città del Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, non sembra avvertire l’emergenza e il disagio sociale che si respira in Città”.

La lettera del sindaco al MISE
Negli ultimi giorni, il “silenzio” registrato in merito alla vertenza in oggetto, desta non poche preoccupazioni per le migliaia di persone, costrette, ancora una volta, ad attendere gli esiti di una vicenda sociale, culturale ed economica che sta assumendo i contorni del dramma.
Al riguardo, in data 21 gennaio 2019, si è svolta un’affollata assemblea dei lavoratori, i quali hanno manifestato tutto il loro disappunto per la situazione di stallo, non escludendo l’attivazione di iniziative di protesta, anche eclatanti.
Visto quanto sopra si prega voler fissare, in tempi rapidi, apposito tavolo tecnico, possibilmente alla presenza del Sig. Ministro, al fine di valutare, unitamente alle rappresentanze sindacali gli esiti della transazione tra Blutec e Invitalia e le eventuali, ulteriori, opportunità che il Governo, nelle more avrà individuato.
Si precisa,  che la situazione sociale in Città, in queste ultime settimane, sta divenendo sempre più complicata, anche alla luce dei ritardi nella corresponsione delle retribuzioni del mese di dicembre, oltre che per altre e numerose inadempienze.