Il 15 febbraio di ogni anno anche la parrocchia legata al culto di Sant’Antonio di Padova e alla tradizione del Santuario patavino a lui dedicato, celebra la festa del ritrovamento della lingua incorrotta di Sant’Antonio, avvenuto l’8 aprile del 1263,
durante la traslazione delle reliquie alla nuova Basilica grandiosa a lui dedicata. Prodigio che destò grande stupore e fece esclamare San Bonaventura di meraviglia lodando il Signore per i prodigi compiuti attraverso la lingua di Antonio che con tanto zelo aveva predicato il Vangelo di Cristo in parole e in opere. La festa si celebra non l’8 aprile ma il 15 febbraio perché si fa memoria di una seconda ricognizione avvenuta quasi un secolo dopo nella quale, si racconta, a causa di un miracolo di guarigione di un eminente cardinale per intercessione del Santo questi fece commissionare il preziosissimo reliquiario che contiene la sua lingua incorrotta.
Per la comunità parrocchiale di S. Antonio di Termini Imerese, la festa della lingua di del santo costituisce la festa invernale del Santo che con solennità viene celebrato durante la tredicina di giugno culminante con la solenne processione con la statua e le reliquie. In particolare in occasione di questa festa invernale che quando cade al di fuori del tempo di Quaresima viene effettuata con maggiore solennità, si celebra un triduo di preparazione nei giorni 12 13 e 14 febbraio mentre il giorno 15 dopo la messa solenne pomeridiana si effettua un breve pellegrinaggio con la statua e le reliquie intorno alla chiesa parrocchiale. A conclusione vengono distribuiti dei biscotti votivi benedetti a forma di lingua.
La celebrazione della lingua di Sant’Antonio vuole attestare le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso questo suo gran servo che si è fatto voce del Verbo di Dio tanto da meritare il titolo onorifico di Doctor evangelicus e di Arca del testamento.