Montemaggiore Belsito, le tavolate di “virgineddi” del 19 marzo in onore di San Giuseppe

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Le usanze, riti, saperi e specifici elementi culturali di grandissimo valore sono ancora oggi documenti vivi del passato ed hanno mantenuto intatto il loro antico e semplice significato.

Tra gli appuntamenti tradizionali che di anno in anno fanno registrare un numero sempre maggiore di partecipanti ve ne sono, in particolare, alcuni molto attesi. Fra questi, ad esempio, “I virginieddi” in onore di San Giuseppe.
La festa in onore di San Giuseppe denominata “I virginieddi” si svolge a Montemaggiore il 19 marzo ed il 1° maggio di ogni anno. La manifestazione è sicuramente tra le più diffuse nella nostra zona ed ha un cerimoniale che varia da paese a paese: elemento comune è la presenza dell’altare dedicato al Santo e la preparazione laboriosa dei cibi da offrire ai partecipanti alla cosiddetta “tavolata”, che viene allestita ai piedi dell’altare del Santo ed è formata da lunghe tavole assemblate per ospitare numerose persone per volta. La tradizione vuole che la festa, che si svolgeva in diverse abitazioni di privati cittadini, sia nata come “voto” promesso a San Giuseppe in funzione di una grazia ricevuta o implorata ed ancora oggi testimonia il costante dialogo tra i fedeli ed il Santo. “I virginieddi” in moltissime case private non è stata purtroppo mantenuta e per mantenere viva la tradizione, sia la locale Associazione turistica Pro Loco, che organizza la festa pubblica del 19 marzo  presso la propria sede, che il “Comitato volontari di San Giuseppe” che organizza “I virgineddi” del 1°maggio in Piazza Roma, si sono assunti il compito, gravoso ma altrettanto meritevole di apprezzamento, di riproporre una delle più attese manifestazioni annuali. I “virgineddi” rappresentano, oltre che un atteso momento religioso, anche un antico appuntamento legato alla tradizione locale ed un’importante occasione per la promozione e la valorizzazione del territorio e dei prodotti enogastronomici locali che contribuisce a favorire la crescita di questo Centro sul piano sociale, economico, culturale e turistico. La festa de “I virginieddi” affonda le proprie radici nel passato, quando la festa di san Giuseppe era interamente dedicata ai poveri e ai più piccoli, i “Virgineddi” appunto, ai quali veniva offerto un pranzo in onore del Santo.
La “tavolata” dei “virgineddi” viene realizzata – sia dalla Pro Loco che dal Comitato San Giuseppe che operano insieme ad un gran numero di volontari – con impegno e notevole fatica in quanto non è semplice preparare tutte le pietanze della tradizione. Per la festa di San Giuseppe occorre allestire il grande altare del Santo secondo i canoni fissati dalla tradizione, è un’operazione complessa. L’altare in cui viene collocata l’immagine o la statua di San Giuseppe è infatti una grande struttura in legno con un piano ed una cupola semicircolare a forma di cappella, decorata con antichi teli in lino ricamato e addobbi floreali. Sul ripiano dell’altare sono esposti gli alimenti della tradizione, tra cui il pane di San Giuseppe, preparato nelle forme tipiche del bastone, del paniere e di altra simbologia religiosa, i dolci di San Giuseppe (cannoli, pignolata, sfinci) e la “ghiotta”, deliziosa pietanza tipica montemaggiorese preparata con oltre una dozzina di ingredienti diversi tra verdure e frutta secca, ecc. Questo atteso appuntamento legato alla tradizione locale diventa così anche un’ottima occasione per la promozione e la valorizzazione di un Centro come il nostro che basa la propria economia soprattutto sull’agricoltura e la zootecnia.
Santi Licata