A volte sono proprio quei piccoli paesini a nascondere delle belle sorprese e nel caso di Sciara, stiamo assistendo a nuove interessanti scoperte, Domenico Dentici è una di queste ultime.
Domenico, nasce a Rivoli (in provincia di Torino) il 7 giugno del 1998. Dopo vari spostamenti dovuti al padre militare, ritorna con tutta la famiglia nel paese di origine, dove tutt’ora vive con la sua famiglia. Dopo il trasferimento il giovane Domenico si iscrive al Liceo Scientifico Statale Niccolò Palmeri di Termini Imerese. Qui viene a contatto con importanti realtà come ad esempio Amnesty International, organizzazione mondiale che si occupa della difesa dei diritti umani. Grazie alle piattaforme di scrittura su internet, ama scrivere e parlare ai lettori attraverso le sue storie, sul web è conosciuto con lo pseudonimo di “Danpo”.
Dopo aver scritto la sua prima opera: “My name is Francis”, il giovane scrittore sciarese si è buttato in un’altra grande impresa che lo ha portato a scrivere “Il ragazzo della scogliera”. Un testo che parla di Francis, un ragazzo confuso, che per chissà quale motivo si ritrova in una stanza bianca. All’interno di essa il passato gli sfugge, tanto da non ricordare quasi nulla. Persino il confine tra realtàà e sogno inizia a sembrargli sfumato, mentre passa le ore a registrare la sua voce su delle cassette che, per qualche motivo, ha a disposizione. Fuori dalla stanza, un tempo mutevole e incerto, c’è il mare, c’è la scogliera. Proprio lì, sulla spiaggia, accanto al fuoco, in passato è successo qualcosa che Francis avrà il dovere di ricordare. Ma per capire realmente di cosa parla il libro è bene che si ascoltino le parole dell’autore, che poi è di fatto il padre di questa creatura.
Come nasce la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura nasce tanti anni fa. Ricordo che ho iniziato a scrivere storielle sin dalla scuola elementare. La passione vera e propria, intesa anche come studio dei metodi di scrittura, è iniziato alle scuole medie, ma non posso segnare una vera e propria data di inizio.
Perché hai scelto la forma del romanzo per raccontare questa storia ?
Un romanzo perché è la forma che mi viene più naturale usare per esprimermi. È come chiedere ad un siciliano perché parla sempre in siciliano anziché in italiano: viene più facile, immediato!
Chi è Francis ?
Francis è tutti quei ragazzi che, per un motivo o per un altro, hanno perso la propria strada ad un certo punto della loro vita. Capita quando si è adolescenti o anche più in avanti con l’età. L’importante è aggrapparsi con tutta la nostra forza a noi stessi e non lasciare che qualcuno ci attacchi addosso un vestito che non è il nostro, che non abbiamo cucito noi.
Che rapporto hai con Francis? Sei tu o no ?
Io e Francis siamo due persone completamente diverse ma c’è un po’ di me in lui e un po’ di lui in me. È come un rapporto padre-figlio. Uno scrittore, per quanto ci provi, non potrà mai astenersi dal mettere un po’ di sé nei personaggi e nelle storie che scrive.
Hai un libro preferito? Se si, quale ?
Non ho un libro preferito, nel senso che amo tanti libri e non escludo che in futuro ne leggerò anche di migliori. Per dirla alla nazional-popolare, il mio libro preferito è quello che ancora non ho letto ma che leggerò domani. Però ho un particolare legame affettivo con la saga di Harry Potter – in quanto sono i primi libri che ho letto – e i libri di Sciascia, “Una storia semplice” direi che occupa il primo posto tra i libri che ho più amato di Sciascia.
Che cosa si deve aspettare Francis dal futuro?
Beh, devo dire che il personaggio Francis non ha un futuro roseo. Tempo fa scrissi una piccola storia ambientata dopo le vicende che racconto ne “Il ragazzo della scogliera” che si intitola “Le idi di Marzo”, per farti capire la tragicità della sua sorte. Francis invece come progetto letterario lo vedrei bene come un corto o lungometraggio. Mi piacerebbe davvero tanto vedere Francis sullo schermo, è uno dei miei sogni più grandi.
Per quanto riguarda la data di presentazione, il libro verrà presentato domenica 24 marzo alle ore 18,00 presso il Museo Civico “Francesca Serio” di Sciara dal relatore, il Dott. Cruciano Di Novo.
Giovanni Azzara