Le indagini hanno preso le mosse dalla segnalazione di ferite, ecchimosi e fratture plurime e sospette, giunta al “113” dal Pronto Soccorso.
Nell’ospedale la donna era giunta, condotta dalle figlie che avevano capito come la madre fosse stata maltrattata e non accudita dalla badante a cui l’avevano affidata.
I poliziotti hanno dovuto faticare per districare il groviglio di violenze, miserie, omissioni e superficialità che hanno ridotto, una sera dello scorso ottobre, una donna ultraottantenne, già sofferente e parzialmente invalida, in codice rosso in ospedale a Bagheria.
L’anziana era stata affidata alle “cure” della badante dai suoi congiunti. La convivenza tra le due donne, in breve, si sarebbe rivelata più complessa del previsto, tanto da spingere la più giovane delle donne a vessare l’anziana ed usare maniere sempre più forti e sbrigative, cagionandole cadute ed ecchimosi. La badante, sembrerebbe, nel tentativo di mettere in pratica una fallace teoria, avrebbe anche provocato delle gravi ustioni al corpo della vittima, poggiandole su schiena e torace il phone, nell’illusoria convinzione che le alte temperature avrebbero accelerato la guarigione dei numerosi lividi procurati dalle percosse. Lividi ed ustioni, maldestramente spacciate per “conseguenze di una banale incidente domestico” avrebbero, invece, allertato il personale medico del Pronto Soccorso e fornito l’input alle indagini di polizia. Riscontri ed audizioni dei numerosi attori coinvolti nella vicenda da parte della Polizia di Stato hanno, così, fornito all’Autorità Giudiziaria un esaustivo quadro indiziario circa le responsabilità della badante, tali da condurre all’emissione del provvedimento restrittivo.
La Polizia di Stato, in esecuzione di un provvedimento di Custodia Cautelare Domiciliare, ha così tratto in arresto una donna palermitana di 29 anni, accusata di lesioni personali aggravate e maltrattamenti a convivente.
Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, sulla base di indagini, particolarmente laboriose ed articolate, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo che hanno scritto e descritto un nuovo, buio capitolo nella storia del binomio anziani/badanti. La donna arrestata è stata, infatti, per alcuni mesi, badante di una anziana malata, a ciò delegata dai congiunti di quest’ultima.