Lettera aperta alla città dell’Associazione Spartacus, che si batte contro il lavoro nero, la mafia e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, dopo le dimissioni del Sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta.
“L’Associazione Spartacus, prende atto delle dimissioni del Sindaco della nostra città, il Dott. Francesco Giunta: punto e a capo.
A capo di cosa?
Non c’è mai stato un inizio nella vita amministrativa del Comune di Termini Imerese, sia nella gestione politica della vecchia Repubblica, sia nella seconda, con l’avvento di Lumia e compari e anche in quest’ultima mistura di affaristi, loro capaci di intendere e volere e di opportunisti nulla facenti incapaci di intendere e volere.
La politica termitana, è un gomitolo così aggrovigliato che neanche i politici storici di questa città riescono a sbrogliare, proprio perché loro stessi hanno contribuito a pieno titolo e volutamente di creare il caos politico nella vita degli affari pubblici e sociali di Termini Imerese (vedi: Sen. Antonio Battaglia, Peppe Lumia, Totò Burrafato, Luigi Purpi, Enzo Giunta, ecc. ecc., la lista è lunga).
Lo stesso Sindaco dimissionario non mi pare che dalle sue prime dichiarazioni, le quali preannunciano le dimissioni, rilasciate in diretta video Facebook, abbia anche lui le idee chiare sulle ragioni per cui si è dimesso.
Nel breve video, il Sindaco dimissionario, esordisce attribuendo, la sua scelta di lasciare la poltrona di Sindaco, alle imputazioni che gli sono state attribuite dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese; nella fase finale delle sue dichiarazioni nel video post, lamenta, come causa o concausa della sua rinuncia alla guida della Giunta cittadina, ad un anziano pensionato con capelli bianchi, il quale non pensando di godersi la “sua lauta pensione”, abbia voluto seminare veleni e discordie nella vita pubblica e/o privata del Dott. Francesco Giunta.
Oltre alla beffa, di ritrovarci una città Ricommissariata, ci troviamo di fronte ad un enigma sulle dimissioni del Sindaco, basandoci su quanto dichiara nel suo video su Facebook.
Termini imerese è una città senza futuro, senza un presente; è una città, ormai incapace di ricordare il suo passato, il quale appartiene alla nostra città e ad ogni uno di noi.
Le dimissioni di Giunta figlio, sono come un déjà-vu, ci fanno tornare, purtroppo, indietro di qualche anno, nel gennaio 2016, quando il Sindaco di allora, Totò Burrafato, indagato anche lui, si dimise; questo ripetersi, di una storia disgraziata, in una città sgraziata da politici ipocriti e falsi, ha reso questa comunità schiava e non più libera.
Termini imerese è schiava degli interessi personali dei grandi elettori, i quali ognuno, non tutti fortunatamente, legati a vario titolo, a mafia e massoneria deviata che sono prodotti della incivile e lorda politica siciliana, rimuovono la libertà ai cittadini onesti non permettendo di esprimere liberamente le proprie idee e le loro scelte politiche ed elettorali, qui entra in gioco anche l’anonimo, inquietante, uomo pensionato con i capelli bianchi, che io personalmente voglio chiamare, il “Patron di Piazza Umberto 1°”; abbiamo anche altri Cartamodelli, anche loro molto importanti e influenti.
Il Sindaco dimissionario, nel suo video, lascia libera interpretazione al suo messaggio, ma come si dice dalle nostre parti: “parru a me soggira e ntennu a me nora”, cioè: a buon intenditor poche parole; quindi al di la delle libere interpretazioni che lasciano il tempo che trovano, mi è parso di capire che Francesco Giunta abbia lanciato un messaggio a qualcuno di molto influente nella “piazza” politica termitana, forse ci siamo arrivati un pò tutti, a chi si riferisse Francesco Giunta, parlando di lauta pensione e capelli bianchi, ma sarebbe giusto che il Sindaco dimissionario trovasse il coraggio di dire chi è e in che modo, il pensionato dai capelli bianchi abbia avvelenato il suo operato in seno al mandato di Sindaco che gli è stato dato dai termitani, i quali hanno diritto di sapere chi sparge veleno e a quale scopo; voglio ricordare al Sindaco dimissionario di Termini Imerese, che le vicende politiche, le quali si svolgono all’interno del Palazzo Comunale della nostra martoriata città, sono cose pubbliche e non cose nostre/a.
Il Sindaco dimissionario della città di Termini Imerese, dovrebbe, in modo chiaro e non evasivo, riferire ai cittadini termitani, quali sono i progetti di cui allude, nel video post, per la città che stava per porre in essere; a scanso di equivoci e chiacchiericci che purtroppo non vengono mai meno in un contesto provincialotto, come quello di Termini Imerese, contesto nel quale già qualcuno gli attribuisce progetti che non sono i suoi ma una conseguenza di eventi politici ed amministrativi precedenti alla sua candidatura.
Aspettiamo, noi termitani che Lei Dott. Francesco Giunta ci ragguagli sulle vere ragioni della sua scelta di dimettersi, ci auguriamo e Le auguriamo che si tratti di una libera scelta, ci tolga questo dubbio, dia un valore aggiunto a questo gesto “estremo” proclamando per iscritto e pubblicamente cosa e/o chi lo ha costretto a dimettersi e a spiegare alla città che Lei dice tanto di amare, cosa veramente sta accadendo.
Nel lontano 1958, a Termini Imerese, noi non eravamo ancora nati Dott. Francesco Giunta, i nostri padri erano già abbastanza adulti e oggi non troppo vecchi per non ricordare che il Sindaco di allora, della nostra città, il Sg. Ignazio Capuano, degno di essere considerato Primo cittadino, proprio per la sua schiettezza ed onestà e per il rispetto dimostrato alla città di Termini Imerese e ai suoi cittadini, il quale nel rassegnare le dimissione dall’incarico di Sindaco e di Consigliere comunale, ha descritto, in modo accurato ed esaustivo con un linguaggio semplice e cordiale, le vere ragioni della sua rinunzia a non volere più guidare la città, descrivendo in modo dettagliato e meticoloso non solo gli attacchi subiti durante il suo mandato, ma descrivendo tutto quello che aveva realizzato in due anni elencando anche gli importi milionari di quell’epoca investiti per far crescere Termini Imerese.
Lei Dott. Francesco Giunta, cosa ha fatto? C’è lo chiediamo da quando si è insediato in Comune.
I termitani devono e devono volere alzare la testa e aprire gli occhi; non diamo più retta a politici appartenenti a stereotipi collaudati nel tempo per il loro torna conto e per quello degli amici degli amici, se i termitani hanno ancora un briciolo di orgoglio e vogliono riaccendere la speranza per loro e i loro figli e nipoti, alle prossime elezioni amministrative diano un calcio nel sedere a questa lobby di politici legati all’affarismo e alla corruzione e diamo voce ad UNO DI NOI”.
Il Presidente
Antonino Ferrara