Tangenti appalti pubblici. Arrestati quattro funzionari del provveditorato alle opere pubbliche

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La Polizia di Stato, con l’operazione “Cuci e Scuci”, su disposizione della Procura della Repubblica , ha dato esecuzione ad un Ordinanza di applicazione di misure cautelari,

emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di 14 soggetti che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di corruzione, falso in atti pubblici e truffe aggravate ai danni dello Stato.
Le complesse indagini sono state curate dai poliziotti dalla sezione “Anticorruzione” della Squadra Mobile di Palermo che hanno raccolto numerosi indizi  per i gravi reati menzionati a carico di diversi Pubblici Ufficiali in servizio presso il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche con sede a Palermo.
E’ da sottolineare come, per la prima volta a Palermo ed una delle prime a livello nazionale, il provvedimento cautelare preveda la misura del divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per mesi 12 (recentemente introdotta dalla cd legge “spazzacorrotti” Legge n. 3 del 2019)   a carico di 8 imprenditori.  
L’ambito investigativo toccato dall’indagine riguarda principalmente appalti pubblici finanziati con fondi del Ministero Infrastrutture e Trasporti ( MIT) –  in particolare per la cd edilizia scolastica- o di altri enti o Ministeri, stanziati per lavori di ordinaria o straordinaria manutenzione di immobili dello Stato, utilizzati per fini istituzionali o di pubblica utilità.  
Le investigazioni condotte hanno carpito la consegna di molteplici tangenti il cui importo corrispondeva all’incirca al 2-3% dell’importo complessivo del finanziamento statale.
Il modus illecito adottato  consentiva all’imprenditore di recuperare l’importo della tangente, attraverso l’inserimento di voci di spese fittizie o maggiorate nei documenti contabili, predisposti dai funzionari infedeli, restando di fatto a carico dello Stato.
Gli appalti pubblici in questione riguardano 5 Scuole situate nelle province di Palermo, Enna e Catania, un immobile confiscato alla criminalità organizzata e destinato all’arma dei Carabinieri per esigenze alloggiative del personale ed altro immobile sito a Capaci, destinato alla nuova Stazione dei Carabinieri della cittadina.
Sono finiti ai domiciliari Carlo Amato, 53 anni, di Palermo; Claudio Monte, 49 anni, di Palermo; Antonino Casella, 46 anni, di Patti (Me) Franco Barberi, 65 anni, di Agrigento. E’ scattata la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio presso il provveditorato opere pubbliche Sicilia e Calabria per Fabrizio Muzzicato, nato a Enna, di 47 anni e Antonino Turriciano, 60 anni di Castellammare del Golfo (Tp). Non potranno contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi gli imprenditori Giuseppe Messina, nato ad Enna, di 67 anni; Filippo Messina, nato ad Enna, di 41 anni, Ignazio Spinella, nato a Marineo, 44 anni, Lorenzo Chiofalo, nato a Nardò (Le), 50 anni, Tommaso D’Alessandro, nato a Bagheria (Pa) di 55 anni, Giuseppe Giovanni Tunno, nato a Canicattì (Ag) di 55 anni; Franco Vaiana, nato a Palazzo Adriano (Pa) 80 anni, Giuseppe Pinto Vraca, nato a Castel’Umberto (Me) di 67 anni.